Si è svolta la visita al mulino Martino Rossi a Malagnino (CR) specializzata in colture gluten free e in concentrati proteici. Abbiamo visitato i campi sperimentali di Agrifuture, dove si coltivano consociazioni a strisce con un sistema di irrigazione sotterranea che permette di modulare l’apporto idrico e nutritivo. Il sistema diversificato prevede la consociazione di pisello proteico, mais e soia in secondo raccolto.
Alla visita è seguito un incontro in cui si è discusso delle barriere tecniche che ostacolano la diffusione della consociazione.
In recent decades, the use of fertilizers and pesticides has doubled global food production but has also led to significant environmental problems, including eutrophication, reduced biodiversity, and a substantial contribution to global warming. These rapid changes are pushing agriculture towards a fundamental transformation, necessitating sustainable alternatives to reduce the carbon footprint of agricultural practices and enhance plant adaptation to environmental stresses. Exploiting soil microbial communities offers great potential to improve the efficiency of agricultural production, increase resilience to environmental stresses, and promote the agroecological transition of food systems. Soil microbiota influence plant growth, health, and stress resistance by facilitating the uptake of essential nutrients such as nitrogen and phosphorus, and by helping plants resist drought, high salinity, and pathogen attacks.
The impact of microorganisms on plant growth
Research is focusing on optimizing soil microbial communities for beneficial interactions with plants by selecting plant varieties that respond well to these microbes. New tools now allow us to explore plant-microbiome interactions in unprecedented detail, revealing insights into resistance mechanisms against simultaneous pathogen attacks and interactions with beneficial microbes. A new conceptual framework for improving microbial inoculation success is emerging.
The impact of microorganisms on plant growth and health has led to the integration of the microbiome into the basic model that determines a plant’s phenotype (Y) through the relationship between genotype (G) , epigenetic (eG) and environment (E), resulting in the model Y ∼ G x eG x E x M. Microbial inoculation only enhances the ability to cope with stress when all factors are aligned: the plant genotype must respond to the inoculated microorganism, the inoculant must adapt to the soil’s physical-chemical environment, and it must establish itself in the local microbiome.
While the role of plant-associated microbes in plant health is clear, a comprehensive understanding of how plants influence their microbiome, both in harmful and beneficial ways, is still under development. There is growing evidence of genetic variation in the regulation of plant-microbe interactions, which plant breeders can exploit. This new breeding strategy proposes incorporating the entire plant holobiome into resistance selection strategies to discover complex defense mechanisms.
Reducing the use of agrochemicals
Microbiome-assisted plant production aims to maintain yields while reducing the use of agrochemicals. Instead of relying on fertilizers and pesticides, beneficial microbes are added to the soil or plants, with specific plant species enriching these microorganisms and soil management practices creating favorable conditions. Many microorganisms improve plant nutrition or increase resistance to stresses, offering promising opportunities to ensure crop productivity and stability.
However, large-scale adoption of these technologies faces challenges, such as “context dependency,” where the benefits of microbes can vary significantly depending on environmental factors such as soil type, climate, and crop species. This variability complicates the prediction of outcomes in different agricultural contexts. Inoculation of selected microorganisms is promising but faces obstacles related to regulation, registration, consumer acceptance, and market dynamics.
A sustainable and reliable agricultural practice
Progress has been made with microbial consortia for biocontrol and biofertilization, where the synergy between fungal and bacterial strains promotes plant growth and suppresses pathogens. However, improving application technologies and formulations to achieve high cell counts and shelf life remains essential.
To advance microbiome-assisted plant breeding, a thorough understanding of genotype-microbiome interactions and the ecology of the inoculating strains or consortia is crucial. Efficient screening tools are needed to select suitable plant genotypes and consider the variability of the soil microbiome in different environments. With an integrated, science-based strategy, microbiome-assisted crop production could become a sustainable and reliable agricultural practice, ensuring food security in a changing world.
In this context, agroecology provides a fundamental framework. This approach combines scientific knowledge and local experience to promote sustainable, resilient, and diverse agricultural systems. Agroecological transformation enhances plant-microbe interactions, reduces dependence on chemical inputs, and improves soil health. The adoption of agroecological breeding strategies promotes agriculture that mitigates climate change, conserves biodiversity, and ensures food security
Caratterizzazione e conservazione di sementi di riso di qualità in situ
di Daniela Ponzini – Rete Semi Rurali
Il progetto Riso.Lo prende in considerazione 18 accessioni di riso storicamente diffuse in Lombardia. Si pone l’obiettivo di descriverle morfologicamente e geneticamente e di moltiplicarle, mantenendone le caratteristiche agronomiche, genetiche e fitosanitarie durante la conservazione in situ ed ex situ.
Riso.Lo vede la partecipazione di diversi partner: il dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, l’Università Statale di Pavia, l’azienda agricola Cascine Orsine di Bereguardo (PV), la Società agricola del Parco da Marco Cuneo di Abbiategrasso (MI) e Rete Semi Rurali.
Nel 2023 sono stati allestiti due campi sperimentali presso le aziende agricole del progetto. A luglio 2023 è stata organizzata una visita alle parcelle a cui hanno partecipato agricoltori, tecnici, ricercatori e associazioni del territorio. Sono state valutate le differenze morfologiche, la suscettibilità alle malattie e la potenzialità delle rese. Durante la visita sono stati organizzati incontri di approfondimento sulla genetica del riso e sui patogeni principali.
Parallelamente alle prove in campo, è stata effettuata la genotipizzazione delle accessioni utilizzando dei marcatori molecolari. Ciò ha permesso di migliorare la classificazione genetica, stabilendo cioè quali accessioni sono più simili geneticamente e quali invece più differenti, migliorando così i programmi di conservazione.
Oltre alla descrizione e moltiplicazione del materiale, il progetto si occupa anche della validazione di protocolli ammessi dal disciplinare biologico per il risanamento fitosanitario della semente di riso, al fine di eradicare alcuni patogeni trasmessi per seme, in particolare il fungo Fusarium fujikuroi e il nematode Aphelencoides besseiy (vedi box).
Per quanto riguarda il risanamento fitosanitario del seme, sono stati valutati gli effetti dei trattamenti nei confronti del Fusarium fujikuroi. Sono stati testati diversi protocolli, fra cui l’utilizzo di isolati batterici altamente concentrati, caratterizzati dalla loro capacità di inibire la crescita miceliare dei funghi; l’utilizzo di olio essenziale di arancio amaro a diverse concentrazioni e l’immersione dei semi in acqua alla temperatura di 55°, 58° e 60° per 15 secondi. L’efficacia del trattamento è stata correlata alla conservazione della germinabilità.
Nel 2024, ultima annualità del progetto, verranno completati gli studi di risanamento del materiale, prendendo in considerazione anche il nematode Amphelencoides Besseiy. Saranno inoltre approfondite le tecniche di conservazione ex-situ: il materiale, dopo un’opportuna disidratazione, verrà congelato a -18°C. Dopo un mese, verrà riportato a temperatura ambiente per valutarne la vitalità e le condizioni di conservazione.
Il progetto Riso.lo è finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – Operazione 10.2.01 – Conservazione della biodiversità animale e vegetale.
// Avversità biotiche del riso che si trasmettono per seme
Fusarium fujikuroi: Si tratta di un insieme di specie fungine appartenenti al genere Fusarium che porta la malattia Bakanae. Le piante affette da questa malattia possono mostrare sintomi quali decolorazioni fogliari, crescita anormale del fusto e della foglia bandiera e, nei casi più gravi e precoci, marciume del germinello. Anche quando la pianta sopravvive, spesso non è fertile o produce pochi semi. Questa malattia, rispetto alle condizioni ambientali e alla varietà di riso, può causare perdite molto elevate.
Aphelenchoides besseyi: Si classifica tra i dieci nematodi più dannosi per l’agricoltura mondiale. Il sintomo consiste in una diminuzione della dimensione della pianta con conseguente calo dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Questo parassita si sviluppa nelle porzioni aeree della pianta di riso, quali foglie e fiori, ed è quindi in grado di colonizzare direttamente i semi, propagandosi in diversi campi ed areali tramite il trasferimento di materiale infestato. L’Aphelenchoides besseyi causa la malattia White Tip o Punta bianca. Gli apici fogliari risultano bianchi e arrotolati e la pannocchia non riesce ad uscire correttamente dal culmo. Si tratta di una malattia molto diffusa nelle zone risicole subtropicali. In Italia questo nematode è stato individuato per la prima volta nel 1996.
Le popolazioni evolutive nei vari ambienti climatici siciliani, i risultati del progetto Mixwheat
di Prof. Salvatore Cosentino – Università di Catania
Il progetto MIXWHEAT ha l’obiettivo di adattare e diffondere la popolazione evolutiva di grano tenero denominata “Furat Li Rosi” in diversi ambienti pedoclimatici siciliani.
La popolazione “Furat Li Rosi” co- stituisce il nucleo dell’innovazione da collaudare, tramite la valutazione del suo adattamento nei campi spe- rimentali localizzati delle 5 aziende agricole partner del progetto (Li Rosi, Cavalli, Green Bio Terre di S. Agata, Dara Guccione Biofarm e Antichi Granai) situate in 4 differenti macro-aree climatiche (pianura, collina, mon- tagna e costa) e a differenti latitudini. I differenti areali sono stati identificati e mappati grazie alla metodologia dei
“Climate Analogues”. La superficie dedicata alle attività del progetto, nelle tre annate di coltivazione (2020-2021, 2021-2022 e 2022-2023) è stata di circa 5 ettari per ognuna delle aziende partner.
Il periodo di semina della popolazione Furat è ricaduto nell’intervallo di tempo compreso tra i mesi di dicembre e gennaio, in relazione alla geolocalizzazione delle aziende e all’andamento climatico della zona di riferimento, mentre il periodo di raccolta è risultato generalmente più precoce nelle aziende situate nelle zone meridionali e più tardivo in quelle settentrionali, ma sempre in un intervallo compreso tra i mesi di giugno e luglio.
I rilievi in campo nelle aziende interessate alla sperimentazione, sono stati effettuati alla raccolta, su tre aree di saggio di circa 2 metri quadrati, rappresentative delle diverse condizioni colturali dei campi sperimentali. Per ognuna di queste aree, su 100 piante, sono state rilevate il numero di spighe, il numero di spighe con o senza reste e l’altezza totale delle piante. Il nume- ro maggiore di spighe a metro quadro è stato registrato nell’annata agraria 2020-2021 presso l’azienda Li Rosi, mentre il più basso nell’azienda Cavalli nel corso della stessa annata agraria.
Le piante con statura maggiore e prov- viste di spighe sono state rilevate nel corso dell’annata agraria 2021 nell’azienda Green Bio mentre quelle senza reste nell’azienda Dara Guccione Biofarm (Fig. 4).
In laboratorio è stato rilevato il peso di mille semi che è risultato più elevato presso l’azienda Green Bio nell’annata agraria 2021, mentre il valore minore è stato rilevato nell’azienda Antichi Granai (Fig. 5).
Il livello massimo di resa è stato registrato nell’annata 2021 presso l’azienda Dara Guccione Biofarm (3 t/ha). Il valore minimo della resa (0.9 t/ha) è stato rilevato nell’azienda Antichi Granai nel corso dell’annata agraria 2023.
Le rese sono state condizionate da diversi fattori. L’intensità e la distribuzione delle precipitazioni hanno condizionato i livelli produttivi facendo registrare, nella media e in termini assoluti, le rese più elevate nelle due aziende (Dara Guccione Biofarm e Green Bio) localizzate nella parte settentrionale dell’Isola, in zone alto collinari e montane, dove le piogge sono state più consistenti e meglio distribuite.
I valori mediamente più bassi delle rese rilevati nell’annata 2023 sono parzial- mente da imputare alla insolita distribuzione delle precipitazioni, che han- no registrato un picco tra fine aprile e inizio maggio quando le piante erano in fase di maturazione cerosa, con fenomeni di allettamento.
Le rese sono state condizionate dalle diverse processioni colturali
Nei terreni dove la popolazione è stata preceduta dalla sulla (Hedysarum coro- narium L.) si sono ottenute le rese più alte (Dara Guccione Biofarm, annata 2021 e annata 2022).
Un altro fattore che ha influenzato le rese è la diversa tipologia di terreno, in terreni sabbiosi e con scheletro pre- valente (Az. Cavalli e Antichi Granai) sono state più basse.
Dopo le operazioni di trebbiatura, la granella raccolta è stata inviata al Mulino Quaglia per la molitura e le analisi qualitative e reologiche.
Per il raccolto 2021 è stato scelto di ottenere come prodotto finale una farina di “Tipo 0” e utilizzare la macinazione a cilindri di ghisa con diagramma lungo che permette di rispettare le naturali caratteristiche dei frumenti teneri biologici e di ottenere un prodotto da cui si ricavano impasti dalla semplice lavorabilità, pur mantenendo elevati quantitativi di fibra nel prodotto.
Per il raccolto 2022 sono state utilizzate sia la macinazione a cilindri di ghisa con diagramma lungo che la macinazione a pietra ottenendo farina “Tipo 0” nel primo caso e di “Tipo 2” nel secondo caso.
Tornano le numerose occasioni di incontro, attività e scambio di esperienze sul campo di Un Mese di Cereali. Di seguito il calendario provvisorio che raccoglie le iniziative di cui abbiamo avuto notizia. Alcune sono in corso di definizione, pertanto attendiamo dettagli.
Negli appuntamenti di quest’anno si intrecciano varie attività e progetti con occasioni di incontro sul campo, rilievi per attività di sperimentazione e di miglioramento partecipativo, approfondimenti e scambio di esperienze.
I partner di progetto organizzano una giornata in campo per visitare i campi sperimentali di popolazioni evolutive ospitati dalle aziende agricole partner del progetto.
Visita ai campi sperimentali, confronto sulle prospettive della Campagna e Laboratorio di Produzione biscotti della varietà Gentil Rosso. A cura di ASCI Piemonte presso fiera Ninfea Verde ad Osasco (TO) e Istituto Agrario Prever.
Presso l’azienda agricola Stuard i partner del progetto organizzano un “open day sui frumenti” con visita ai campi sperimentali e dimostrativi di popolazioni di frumenti ospitati dall’azienda.
2 giugno – Coltiviamo la Diversità! a San Giuliano di Puglia
Si svolgerà presso l’azienda agricola Petacciato la visita ai campi, ai laboratori di trasformazione e pranzo condiviso.
L’Associazione di Solidarietà Campagna Italiana, A.S.C.I. in collaborazione con l’Istituto Agrario di Lombriasco, organizza una giornata per la valorizzazione dell’agricoltura contadina e la conoscenza e la comparazione tra varietà di grani teneri antichi in campo, consapevoli che la biodiversità agricola va coltivata.
Consueto appuntamento di confronto tra attori delle nuove filiere cerealicole presso l’az. agr. Biologica Floriddia. Quest’anno l’incontro si concentrerà sugli strumenti digitali elaborati da RSR per la tracciabilità della semente: il database della casa dei semi, l’App Fieldbook, e la piattaforma Seedlinked. Maggiori dettagli nella locandina a breve disponibile sul sito.
Giornata in campo a San Nicolò Gerrei (CA). La giornata prevede una parte in campo al mattino, con selezione partecipativa all’interno di una popolazione di lupino bianco, pranzo e incontro con gli attori coinvolti.
3 luglio – Coltiviamo la Diversità! in Toscana
Torna la giornata in campo presso l’azienda agricola Passerini a Torrita di Siena. “I campi svelati” è una giornata dedicata alla visita delle produzioni dell’azienda agricola. Dibattiti e pranzo condiviso. A breve disponibile locandina dell’evento.
Una settimana di condivisione e approfondimenti sulla vita rurale e la coltivazione del grano ma non solo, questo è #campdigrano.. La domenica l’ormai tradizionale appuntamento del Palio del Grano nel quale i rioni di Caselle in Pittari si sfidano in una avvincente gara di mietitura a mano.
22 – 24 luglio – Festa della mietitura a Rieti
Si svolgerà presso l’azienda agricola Tularù una tre giorni dedicata al grano, con incontri, dibattiti, presentazione dei libri e la mietitura collettiva del grano. A breve locandina con programma dettagliato.
23 luglio – Trebbiatura collettiva a Isola Vicentina
Si svolgerà presso la Casa delle sementi del Veneto una giornata di trebbiatura collettiva del grano. L’iniziativa è occasione di incontro, scambio e festa conviviale dopo il raccolto.
Su piattaforma ZOOM si sono incontrati i partner del progetto, la gran parte delle aziende agricole coinvolte, i trasformatori coinvolti e alcuni agricoltori e trasformatori che stanno utilizzando le popolazioni evolutive in altre regioni italiane.
L’insieme degli interventi che si sono susseguiti, che comprende il racconto di molte esperienze dirette di agricoltori e trasformatori, rappresenta un utile aggiornamento sulle prospettive e problematiche relative alla coltivazione di popolazioni evolutive di frumento.
Il convegno è stato trasmesso in diretta sul canale youtube di Rete Semi Rurali, dove ne resta disponibile la visione.
Registrazione del Convegno 20 maggio 2021
Riccardo Bocci – RSR – ha introdotto il progetto e il contesto di evoluzione normativa che ne arricchisce la rilevanza.
Adanella Rossi _ Università di Pisa – ha collocato nell’ambito delle sfide di costruzione e trasformazione delle filiere cerealicole – dalla semente al piatto – che l’introduzione di popolazioni evolutive comporta.
Oltre ai contributi degli agricoltori toscani coinvolti nel progetto hanno arricchito la discussione esperienze dal Molise – Az. agricola Petacciato – e dal Veneto – Progetto CONSEMI.
Stefano Benedettelli – Università di Firenze – ha mostrato lo stato di avanzamento degli studi che il progetto sta realizzando a supporto della coltivazione delle popolazioni, ed in particolare delle problematiche legate alla gestione della semente.
Agli interventi dedicati all’inquadramento del progetto ha seguito i racconti degli agricoltori che stanno coltivando le popolazioni evolutive di frumento tenero.