Era il primo marzo 2019 quando l’ennesimo tentativo di vendita dellatenuta di Mondeggi naufragò miseramente. Nonostante il prezzo di based’asta ridotto al minimo e la spasmodica ricerca di facoltosi acquirentiinteressati, all’apertura ufficiale delle buste l’unica propostapresentata, puramente simbolica, fu quella del comitato Mondeggi BeneComune – Fattoria senza Padroni.
In quella specifica occasione, così come molte altre volteprecedentemente, venne presentata la sola proposta credibile ecostruttiva in merito alla gestione del territorio di Mondeggi: ilriconoscimento formale da parte dell’ente pubblico del Bene Comune el’affidamento della tenuta attraverso gli “Usi civici e collettivi” allacomunità diffusa che da anni si opponeva alla vendita.
Oggi, a più di due anni di distanza, il copione sembra destinato a ripetersi: la Commissione al Patrimonio della Città Metropolitana di Firenze inoltrerà in Consiglio, Mercoledì 23 Giugno 2021, l’ennesima proposta di bando, che metterà all’asta la totalità della tenuta di Mondeggi, eccetto una porzione comprendente una casa colonica e un annesso agricolo, da affidare ad un soggetto giuridico terzo. Se la proposta venisse approvata, la fattoria sarebbe di nuovo a rischio alienazione e il percorso Mondeggi Bene Comune vedrebbe in pericolo la propria esistenza. Non sono bastati, evidentemente, i sette anni di presidio permanente, attraversato da migliaia di persone, che hanno strappato la fattoria all’abbandono; non è bastata neanche l’interlocuzione, finalmente avviata da un paio di mesi, con alcuni rappresentanti della stessa Città Metropolitana, per cercare unasoluzione che salvaguardasse il Bene Comune Mondeggi facendolo divenire caso esemplare in materia di diritto.Prendiamo atto, se mai ce ne fosse stato bisogno, che gli enti istituzionali, al loro interno, sono tutt’altro che coesi e che alcuneposizioni pregiudiziali, granitiche e incancrenite, oltre che squisita mente “personali”, come quella del Sindaco di Bagno a RipoliCasini e della responsabile al patrimonio Tosi, nuocciono alla collettività tutta. Così come grava sulla collettività la spesa di oltr e novantamila euro per cinque mesi (!) che è stata stanziata per l’attività costante di sorveglianza privata sulla tenuta di Mondeggi,iniziata in questi giorni tra minacce di vario genere; soldi pubblici che vengono dilapidati per coprire le falle di una mancata gestione,come se i problemi legati all’abbandono degli immobili potessero essere risolti da un esercito di vigilantes.La denuncia da parte nostra di ciò che si sta mettendo a punto in Commissione è un atto dovuto: lo dobbiamo a chi, in questi anni, hamesso tempo, entusiasmo ed energie nel recupero di un pezzo di territorio abbandonato colpevolmente al degrado, e a chi ha aderito,anche solo moralmente, ad una lotta nata dal basso ma dal respiro ormai globale. Chiediamo pertanto alla Città Metropolitana di Firenze che la proposta di bando venga rigettata in Consiglio, che la vendita come soluzione sia definitivamente e ufficialmente accantonata, e che si persegua,viceversa, quel dialogo ancora embrionale che si stava dando con lo stesso ente. Se così non fosse, prenderemo atto per l’ennesima volta della miopia suicida che regna nelle stanze dei palazzi, dell’incapacità anche solo di pensare soluzioni differenti in un mondo che muta av elocità siderale; e detto ciò, continueremo a seminare, potare,raccogliere, ridere, dissodare, spietrare, ballare e riflettere come facciamo da ormai sette anni. Difendere Mondeggi dalla privatizzazione, la svendita o l’abbandono è oggi più che mai una priorità di tutte e tutti, vi invitiamo quindi Mercoledì 23 Giugno alle ore 9.00 in Via Cavour sotto il palazzo della Città Metropolitana per spingere l’amministrazione ad ammettere leproprie colpe ed abbandonare una volta per tutte l’ipotesi di vendita ed alienazione.
VI ASPETTIAMO IL 25/26/27 GIUGNO A MONDEGGI PER FESTEGGIARE INSIEME IL7° COMPLEANNO. Programma dettagliato sul web
Su piattaforma ZOOM si sono incontrati i partner del progetto, la gran parte delle aziende agricole coinvolte, i trasformatori coinvolti e alcuni agricoltori e trasformatori che stanno utilizzando le popolazioni evolutive in altre regioni italiane.
L’insieme degli interventi che si sono susseguiti, che comprende il racconto di molte esperienze dirette di agricoltori e trasformatori, rappresenta un utile aggiornamento sulle prospettive e problematiche relative alla coltivazione di popolazioni evolutive di frumento.
Il convegno è stato trasmesso in diretta sul canale youtube di Rete Semi Rurali, dove ne resta disponibile la visione.
Registrazione del Convegno 20 maggio 2021
Riccardo Bocci – RSR – ha introdotto il progetto e il contesto di evoluzione normativa che ne arricchisce la rilevanza.
Adanella Rossi _ Università di Pisa – ha collocato nell’ambito delle sfide di costruzione e trasformazione delle filiere cerealicole – dalla semente al piatto – che l’introduzione di popolazioni evolutive comporta.
Oltre ai contributi degli agricoltori toscani coinvolti nel progetto hanno arricchito la discussione esperienze dal Molise – Az. agricola Petacciato – e dal Veneto – Progetto CONSEMI.
Stefano Benedettelli – Università di Firenze – ha mostrato lo stato di avanzamento degli studi che il progetto sta realizzando a supporto della coltivazione delle popolazioni, ed in particolare delle problematiche legate alla gestione della semente.
Agli interventi dedicati all’inquadramento del progetto ha seguito i racconti degli agricoltori che stanno coltivando le popolazioni evolutive di frumento tenero.
Car*, si è conclusa la campagna di semina primaverile 2021!
Tutte le richieste sono state prese in carico e soddisfatte per un totale di 42 partecipanti che hanno ricevuto del materiale.
Le bustine di seme inviate sono state 87 (20 di girasole, 16 di riso, 26 di popolazione di pomodoro, 25 di popolazione di mais) per un peso totale di 18 chili.
Come sempre abbiamo superato i termini indicati come chiusura della campagna di oltre 10 giorni, ma così anche i ritardatari hanno potuto partecipare.
Vi ricordo che tra gli scopi della campagna di semina c’è anche entrare in una relazione diretta e profiqua con chi ha richiesto il seme. Si tatterà quindi nei prossimi mesi di seguire l’evolversi delle coltivazioni di queste parcelle… Vediamo di organizzare una sorta di presa in carico dei nuovi arrivati
Tra il 2005 e il 2009 RSR ha collaborato con Controradio alla realizzazione e messa in onda di due cicli di trasmissioni radiofoniche dedicate al rinnovamento delle pratiche agricole a partire dal racconto fatto da alcuni loro protagonisti in Toscana.
L’idea nacque in una cena. Tra i commensali Sabrina Sganga e Raffaele Palumbo, giornalisti di Controradio, Gianluca Tavanti e Marco Cassini, al tempo allevatori in biologico, Esther Metais, biologa paesaggista, Giacomo Nardi, agronomo, Riccardo Franciolini, social sommelier nella carovana t/Terra e libertà Critical Wine e già collaboratore della nascente RSR.
Gli ingredienti con i quali lavorare erano: la scelta di reinsediamento in campagna, l’innovazione in agricoltura biologica e soprattutto motivazioni e aspettative dei protagonisti. Si convenne che le interviste sarebbero state realizzate nelle aziende agricole, che i contenuti sarebbero stai soprattutto il racconto, piuttosto che la rivendicazione, che le musiche di accompagnamento avrebbero seguito i gusti degli intervistati. Riccardo Franciolini avrebbe impostato, puntata per puntata, visita per visita, il contenuto, Sabrina Sganga ne avrebbe curato la parte tecnica.
2005 – 1° edizione. Viaggio alla scoperta della piccola agricoltura toscana, 12 trasmissioni
Il primo ciclo di trasmissioni andò in onda nel 2005 grazie al contributo di Regione Toscana ad un progetto a cui contribuirono Coordinamento Toscano Produttori Biologici, AIAB, GAS No OGM di Ponte ad Elsa Empoli e naturalmente Controradio.
1 – Nelle vigne di Paterna – Terranova Bracciolini2 – Vigne, olivi, asini nella Fattoria Montiani – San Polo in Chianti3 – Gli ortaggi di Gino Zucchino per i GAS di Pisa4 – Tra gli olivi del Montalbano5 – Tra i banchi del Pagliaio di Greve in Chianti6 – Nel Caseificio di Claudio Cavazzoni – Sovicille7 – Il Caciaio di Mengrano8 – Azienda Agricola Cortevilla – Suvereto9 – Tradizione contadina sulle colline di Scandicci10 – Tra gli alveari di Alain – Montopoli Valdarno11 – In Mugello tra gli animali della azienda agricola Morelli12 – Allevare in biologico in Casentino13 – Puntata finale
2008 – 2° edizione. Viaggio alla scoperta delle biodiversità agricola toscana, 9 trasmissioni
Anche il secondo ciclo di trasmissioni ricevette il contributo di Regione Toscana. Al partenariato si aggiunse il Laboratorio di studi rurali Sismondi dell’Univesità di Pisa e il progetto venne coordinato dalla ormai nata RSR.
1 – Biodiversità, ricerca, agricoltori2 – Azienda agricola biologica Floriddia3 – Aazienda agricola Pruneti4 – Podere La Cerreta5 – Azienda agricola Pardini6 – Vivaio Canciulle7 – Podere del Grillo8 – GAS NoOGM di Ponte ad Elsa9 – Rete Semi Rurali
Sabrina Sganga intervista il Segretario del Trattato FAO Dr Shakeel Bhatti
poi a Szeged…
Parole contadine per noi di RSR è Sabrina Sganga. Sabrina ha poi condotto la realizzazione del reportage su Let’s Liberate Diversity! Szeged, in Ungheria il cui montaggio ci sorprese per come riuscì a coinvolgere le voci della redazione tutta di Controradio nelle traduzioni delle molte interviste in lingua originale che compose in quella trasmissione radiofonica. Ci ha lasciato troppo presto, l’Associazione Sabrina Sganga la ricorda promuovendo ogni anno un premio giornalistico.
Rete Semi Rurali, tra i fondatori della campagna No Patent on Seeds, partecipa alla petizione contro i brevetti su piante ed animali, di seguito il comunicato per la raccolta delle adesioni.
Consegneremo le firme all’EPO (Ufficio Europeo Brevetti) il 22 marzo, Insieme al nostro ultimo rapporto, proprio prima della riunione del Consiglio Amministrativo degli Stati membri.In questo rapporto https://www.no-patents-on-seeds.org/en/publications/report2021 forniamo informazioni sulle attuali domande di brevetto sulle piante e e sottolineiamo la necessità di ulteriori decisioni politiche al fine di raggiungere una sufficiente certezza del diritto. Mostriamo in particolare come possano essere chiarite le questioni controverse relative alla definizione di “processi essenzialmente biologici”.
I rappresentanti nazionali devono attivarsi ora per chiudere le scappatoie abusate dall’industria, altrimenti centinaia o addirittura migliaia di domande di brevetto saranno depositate prima che la chiarezza venga raggiunta.Se la vostra organizzazione non l’ha ancora fatto, potete ancora sostenere la nostra petizione come organizzazione rispondendo a questa e-mail.
La petizione continuerà fino alla fine di giugno, quando il Consiglio si riunirà di nuovo.Potete anche condividere i nostri post su Facebook e Twitter
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