Ci fa piacere riportare sinteticamente quanto scritto nell’ultimo Notiziario breve del Consorzio della Quarantina riguardo ad alcune sperimentazioni condotte dai soci del Consorzio e interessanti per tutti. Le sperimentazioni riguardano la moltiplicazione di patate a partire dal seme vero, le analisi legate alla solanina e all’indice glicemico delle patate del genovesato in rapporto alle varietà commerciali, in fasi diverse e secondo diversi metodi di cottura, la semina congiunta di diverse varietà di patate, gli effetti del BRF sulle colture e ancora la “rieducazione degli Ibridi”.

Ci fa piacere riportare sinteticamente quanto scritto nell’ultimo Notiziario breve del Consorzio della Quarantina riguardo ad alcune sperimentazioni condotte dai soci del Consorzio e interessanti per tutti. Le sperimentazioni riguardano la moltiplicazione di patate a partire dal seme vero, le analisi legate alla solanina e all’indice glicemico delle patate del genovesato in rapporto alle varietà commerciali, in fasi diverse e secondo diversi metodi di cottura, la semina congiunta di diverse varietà di patate, gli effetti del BRF sulle colture e ancora la “rieducazione degli Ibridi”.

Sulla rieducazione degli ibridi è importante riportare quanto scritto nel Notiziario:
” si pensa comunemente che gli ibridi (F1) siano sterili. Non è sempre vero, anzi! Alcuni ibridi F1 possono avere subito un processo di sterilità indotta, ma sono piuttosto rari; normalmente, invece, possono andare in seme, solo che attraverso il seme (e in questo sono, per così dire, “sterili”) non si ottiene lo stesso ibrido, ma i parentali diretti (cioè le varietà che sono servite per confezionare l’ibrido) e, in qualche caso di recessione genetica, anche i parentali atavici, fino a ritornare anche, in minima percentuale, alle forme selvatiche e originarie”… “Per partecipare basta procurarsi bustine di sementi (fagioli, cavoli, insalate, carote …) commerciali di ibridi (F1), seminare, mandare in fiore, raccogliere i semi e riseminare il secondo anno, per vedere, rispetto all’ibrido, cosa succede e dove si ritorna, e prendere nota e documentazione (fotografie) di cosa succede. “