Non perdete la serie di 8 webinar in 4 lingue dedicati alle politiche europee e al panorama legale, in materia di sementi e biodiversità coltivata.
Unisciti a noi! Impara il mercoledì, approfondisci, gioca e discuti il venerdì!
LAB 1 / “LA POLITICA DELL’UE”
Mercoledì 30 novembre dalle 17:00 alle 19:00 e Venerdì 2 dicembre dalle 13:00 alle 14:00
Cos’è la “bolla di Bruxelles”? Conoscere le 3 principali istituzioni europee e i loro poteri, i diversi tipi di leggi che provengono da Bruxelles, come lavorano con i livelli decisionali nazionali e locali.
LAB 2/ “POLITICHE UE CHE INCIDONO SUI SEMI”
Mercoledì 14 dicembre dalle 17:00 alle 19:00 e Venerdì 16 dicembre dalle 13:00 alle 14:00
Quali politiche influenzano la conservazione, lo scambio e l’uso dei semi? Verranno approfonditi gli obiettivi politici del Green Deal europeo, la legislazione europea sulla conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità, i mezzi per combattere la biopirateria, le norme sulla salute delle piante e la commercializzazione delle sementi.
LAB 3 / “COMUNICAZIONE CON I POLITICI: COME PRESENTARE IL PROPRIO PUNTO ALLA PERSONA GIUSTA”
Mercoledì 11 gennaio dalle 17:00 alle 19:00 e Venerdì 13 gennaio dalle 13:00 alle 14:00.
Impegnarsi con i responsabili politici sulla diversità delle sementi: imparare a chi parlare, quando e come parlare con loro.
LAB 4 / “CAMPAGNE PER LA BIODIVERSITÀ: COME COINVOLGERE I CITTADINI”
Mercoledì 25 gennaio dalle 17:00 alle 19:00 e Venerdì 27 gennaio dalle 13:00 alle 14:00.
Impegnarsi con il pubblico e i cittadini: imparare a stabilire un messaggio chiaro e strumenti efficaci per una campagna a favore della diversità delle sementi.
La Commissione UE ha fatto un primo passo verso la deregolamentazione ricerca ed uso delle piante derivanti dalle Nuove Tecniche di ingegneria genetica (NBT) o Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA)
Alla fine di settembre, l’Health Branch della Commissione europea ha pubblicato un primo rapporto su come e perché le nuove piante NBT dovrebbero essere escluse dalle regole dell’UE per gli OGM. Questa proposta rispecchia in gran parte la lista dei desideri del settore biotech.
La Commissione UE ripete infatti affermazioni non dimostrate come il fatto che i nuovi OGM contribuirebbero a ridurre le emissioni di gas serra o a ridurre l’uso di pesticidi, tesi promosse dalle corporazioni biotech come Bayer e Corteva. In realtà, una deregolamentazione del settore significherebbe che gli agricoltori, i produttori di cibo, i trasformatori e i consumatori non possono più rifiutare i prodotti NBT e optare per scelte senza OGM, e che i produttori di sementi NBT/GM non avrebbero alcuna responsabilità per eventuali danni causati dai loro prodotti.
L’invito è di diffondere questa campagna presso i vostri associati e rispondere direttamente alla Commissione prima del 22 ottobre per manifestare la vostra opposizione a questo approccio:
Qui ci sono alcune piattaforme che rendono facile dire alla Commissione il vostro contributo:
Se volete far sentire la vostra voce direttamente alla Commissione abbiamo tradotto il documento già redatto da Friends of the Earth che può essere personalizzato e migliorato. Il testo spedito attraverso questa pagina https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13119-Legislazione-per-le-piante-prodotte-con-alcune-nuove-tecniche-genomiche_it
OGM: la società civile e i produttori biologici e agroecologici bocciano il parere della Commissione Ue favorevole a una diversa normativa del settore.
Roma, 05.05.2021:
Le organizzazioni dei produttori biologici, dell’agricoltura contadina e della società civile esprimono profonda preoccupazione rispetto alla posizione della Commissione europea che si è espressa a favore di una regolamentazione ad hoc per le nuove tecniche di manipolazione genetica (NGT/NBT) per sottrarle alla normativa sugli OGM in essere, aggirando così la sentenza della Corte di Giustizia europea. Dando un sostanziale via libera agli OGM di nuova generazione, la Commissione annuncia la resa di fronte alle pressioni delle industrie dell’agribusiness mettendo in discussione lo stesso principio di precauzione europeo.
Si tratta di una grave minaccia per le piccole e medie produzioni locali e, in generale, per tutto il comparto delle produzioni biologiche e di qualità che caratterizzano il Made in Italy. Facendo eco alla voce delle lobby industriali, la Commissione elenca le stesse promesse non mantenute che sono state fatte vent’anni fa per promuovere gli OGM: meno pesticidi, maggiori rese, adattamento al cambiamento climatico.
Lo studio della Commissione europea sulle nuove tecniche genomiche NGT, o anche NBT, è stato pubblicato su richiesta del Consiglio e a seguito di importanti e continue pressioni lobbistiche da parte dei grandi gruppi industriali del settore. La Commissione, noncurante dei rischi e degli allarmi lanciati dalla società civile e dalle organizzazioni contadine e degli agricoltori biologici ha rilasciato il suo nulla osta a una deregolamentazione, visto che le nuove tecniche ricadono attualmente sotto la normativa degli OGM, così come stabilito dalla Corte di Giustizia Europea nel 2018. Sottrarre i prodotti OGM ottenuti con queste tecniche alla normativa in essere significa, inoltre, rimettere in discussione una etichettatura chiara, la cui rimozione potrebbe privare i consumatori del diritto di conoscere e scegliere cosa stanno acquistando. Eppure l’Unione europea è il campione della tracciabilità, potendo attualmente etichettare molti prodotti di qualità.
Chiediamo che, di fronte a questa infausta apertura, i parlamentari europei e nazionali, i governi nazionali, regionali e locali si mobilitino immediatamente per impedire l’ingresso non dichiarato e la coltivazione di organismi geneticamente modificati in Europa. Una vera transizione ecologica si ottiene offrendo supporto all’agricoltura contadina, promuovendo l’agricoltura biologica e favorendo l’agroecologia, l’economia circolare, la filiera corta e non cedendo alle pressioni delle multinazionali e delle grandi corporazioni agricole. Proprio queste infatti otterrebbero il controllo delle filiere agroalimentari grandi profitti dalla commercializzazione di varietà geneticamente modificate continuando a imporre, di fatto, i vecchi sistemi di produzione e distribuzione che hanno condotto alla crisi ambientale attuale. Inoltre, estendere i brevetti sulle sementi, rappresenta una grave minaccia per la sovranità alimentare delle popolazioni.
Lo studio sarà discusso dai ministri dell’Ue al Consiglio dell’agricoltura e della pesca a maggio. La Commissione discuterà anche i suoi risultati con il Parlamento europeo e con tutte le parti interessate. Nei prossimi mesi, sarà effettuata una valutazione d’impatto, compresa una consultazione pubblica, per esplorare le opzioni politiche riguardanti la regolamentazione.
Le scriventi organizzazioni: Acu, Aiab, Altragricoltura Bio, Apab, Ari, Civiltà Contadina, Coord. Zero OGM, Crocevia, Deafal, Egalité, European Consumers, Fairwatch, Federbio, Firab, Greenpeace, Isde, Legambiente, Lipu, Navdanya, Pro Natura, Slow Food, Terra!, Unaapi, Wwf, chiedono che la Commissione rispetti il principio di precauzione, protegga l’ambiente dai rischi legati ai nuovi OGM e apra un dibattito pubblico basato sui fatti e su dati scientifici indipendenti e non influenzato dagli interessi delle potenti lobby dell’agricoltura industriale (oltre il 70% degli intervistati erano preventivamente favorevoli ai prodotti NBT). Chiediamo che il Governo italiano si opponga all’introduzione di OGM di nuova generazione salvaguardando il carattere “Libero da OGM” della sua agricoltura.
C’è ancora tempo per bloccare una deriva pilotata dai grandi interessi economici finanziari del settore, che ben poco hanno a che vedere con la sostenibilità ambientale.
*Comunicato stampa per conto di: Acu, Aiab; Altragricoltura Bio; Apab; Ari, Civiltà Contadina, Coord. Zero OGM; Crocevia; Deafal; Egalité; European Consumers; Fairwatch; Federbio; Firab; Greenpeace; Isde; Legambiente; Lipu; Navdanya; Pro Natura; Slow Food; Terra!; Unaapi; Wwf.
Con decisione numero T1045/16, la Commissione di Ricorso ha revocato il brevetto Monsato su meloni numero EP1962578, per ragioni tecniche, in quanto i semi del melone in questione non sono stati depositati come richiesto nella legge Europea per i brevetti.
Il brevetto era stato concesso nel 2011 sul meloni non geneticamente modificati ma dichiarati innovazione in quanto naturalmente resistenti a virus (una caratteristica scoperta inizialmente in alcuni meloni in India) nonostante la legge europea sui brevetti non permetta brevetti su varietà vegetali o piante migliorate con tecniche convenzionali.
Questa decisione non preclude la concessione di ulteriori brevetti e non è previsto che vi siano ulteriori impatti su brevetti analoghi.
Rete Semi Rurali, tra i fondatori della campagna No Patent on Seeds, partecipa alla petizione contro i brevetti su piante ed animali, di seguito il comunicato per la raccolta delle adesioni.
Consegneremo le firme all’EPO (Ufficio Europeo Brevetti) il 22 marzo, Insieme al nostro ultimo rapporto, proprio prima della riunione del Consiglio Amministrativo degli Stati membri.In questo rapporto https://www.no-patents-on-seeds.org/en/publications/report2021 forniamo informazioni sulle attuali domande di brevetto sulle piante e e sottolineiamo la necessità di ulteriori decisioni politiche al fine di raggiungere una sufficiente certezza del diritto. Mostriamo in particolare come possano essere chiarite le questioni controverse relative alla definizione di “processi essenzialmente biologici”.
I rappresentanti nazionali devono attivarsi ora per chiudere le scappatoie abusate dall’industria, altrimenti centinaia o addirittura migliaia di domande di brevetto saranno depositate prima che la chiarezza venga raggiunta.Se la vostra organizzazione non l’ha ancora fatto, potete ancora sostenere la nostra petizione come organizzazione rispondendo a questa e-mail.
La petizione continuerà fino alla fine di giugno, quando il Consiglio si riunirà di nuovo.Potete anche condividere i nostri post su Facebook e Twitter
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