Carissime/i, ecco la documentazione per la partecipazione alla
Campagna di semina primaverile annata agraria 2023,
Il catalogo di varietà e popolazioni che quest’anno mettiamo a disposizione è frutto del lavoro della Casa delle Sementi di Rete Semi Rurali che dall’aprile 2019 ha trovato la sua collocazione nella nuova sede di Scandicci.Torniamo a sottolineare cheColtiviamo la diversità!Campagna di seminaè un percorso di crescita di conoscenze e competenze collettivo ed orizzontale, non secondario rispetto alla crescita di disponibilità di semente sul territorio. È indispensabile la divisione dei compiti e l’assunzione di responsabilità da parte degli agricoltori e degli appassionati che vorranno mettersi in gioco.
Crediamo di grande importanza che questa attività sia supportata con l’autofinanziamento. Per partecipare aColtiviamo la diversità!Campagna di seminasi chiede di essere o diventare “sostenitori RSR”.
La Campagna di semina primaverile sarà aperta dal 3 al 17 aprile 2023.
Le quantità d semente disponibili per ogni richiedente sono
2 grammi per le accessioni di pomodoro
20 grammi per le accessioni di girasole
200 grammi per le accessioni di riso.
Nel catalogo sono indicate per ciascuna accessione le quantità totali che la Casa delle Sementi riesce a mettere a disposizione per questa Campagna di semina.
Per la richiesta occorre inviare una email all’indirizzoinfo@semirurali.netcon indicati:
le varietà o popolazioni richieste nell’ordine di preferenza: visto che il materiale non è molto daremo priorità alle varietà o popolazioni citate per prime;
indirizzo postale completo dove sarà recapitata la spedizione del materiale;
numero di telefono della persona da contattare per eventuali chiarimenti.
– La sottoscrizione è terminata – Puoi iscriverti alla newsletter per ricevere avvisi all’apertura della prossima campagna di semina.
La Newsletter RSR
Iscriviti alla Newsletter di Rete Semi Rurali per ricevere aggiornamenti sulle Campagne di Semina successive oltre a notizie associativeò.
Riceverete per posta, insieme alla semente, il Modulo della Privacy e l’Accordo semplificato di trasferimento dei materiali vegetali per uso diretto (ATM) che devono essere completati, anche con i dati della località di coltivazione.
Una copia completa e firmata in originale dovrà essere spedita a:
Rete Semi Rurali Piazza Brunelleschi, 8 50018 Scandicci FI
La Rete Semi Rurali propone un semplice protocollo per il funzionamento del sistema di scambio e riproduzione. Se partecipi aColtiviamo la diversità!Campagna di semina ti impegni a:
mantenere, nel limite del possibile, le varietà e/o le popolazioni che ha ricevuto – proteggerle dalle malattie e da ogni contaminazione;
informare in modo puntuale e preciso circa risultati e informazioni raccolte e la destinazione e l’uso del prodotto raccolto, se possibile tramite l’uso del quaderno di campagna RSR;
restituire alla fine dell’annata agraria a Rete Semi Rurali un quantitativo di semente doppia rispetto a quella ricevuta;
nel caso l’uso non si esaurisca in un ciclo colturale, si impegna a darne comunicazione per gli eventuali cicli colturali successivi;
dichiara di non assumere alcun diritto sul prodotto di tali risorse genetiche;
esclude qualsiasi impiego volto alla creazione di organismi geneticamente modificati.
Partecipare e/o sostenere alle attività di RSR anche con una semplice donazione.
VUOI SAPERE PERCHE’ SOSTENERE RETE SEMI RURALI?
Perché così sostieni la diversità di sistemi e prodotti agricoli e promuovi la ricerca partecipata e decentralizzata a supporto di sistemi sementieri locali vocati alla sovranità alimentare e resilienti ai cambiamenti climatici
ANCHE TU PUOI DARE IL TUO PICCOLO GRANDE CONTRIBUTO
in questo modo dai autonomia e continuità alle attività di Rete Semi Rurali per affermare il valore della diversità agricola e culturale in una società dove agricoltura e alimentazione sono sempre più uniformi e standardizzate.
regala la diversità
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Alcuni consigli pratici sulla coltivazione di parcelle per la riproduzione
girasole
Origine del materiale e attività di ricerca e studio di RSR
Il materiale disponibile nella campagna di semina è stato sperimentato nell’ambito del progetto SELIANTHUS nel 2019 e nel 2020, insieme ad altre varietà non ibride italiane reperite presso banche del germoplasma. In particolare, il seme che trovate nel catalogo è stato ricevuto dall’azienda agricola Torre Colombaia e dall’associazione Agrobioperigord.
Alcune note tecniche di coltivazione
Il girasole è una specie a libera impollinazione. Si consiglia di coltivare una sola varietà per volta, con un minimo di 400 piante, evitando la semina di lunghe file e preferendo una disposizione a quadrato per favorire l’impollinazione di tutte le piante tra loro. Da evitare rigorosamente le zone in cui si trovano ampie superfici di girasole ibrido nelle vicinanze.
Origine del materiale e attività di ricerca e studio di RSR
Le popolazioni di pomodoro sono state costituite incrociando 4 varietà locali: due Cuor di Bue (Italia e Francia), un Marmande (Francia) e un Alicante allungato (Spagna).
La popolazione è stata già riprodotta nei campi sperimentali delle aziende che hanno partecipato al progetto LIVESEED per 2 anni (2018 e 2019). Il seme disponibile si trova alla generazione F6, ed è caratterizzato da un livello di diversità piuttosto elevato. Dal 2018 infatti stiamo lavorando con un gruppo di agricoltori per valutare le capacità di adattamento.
Il seme delle popolazioni presenti nel Catalogo non è stato testato per virosi, batteriosi o altri organismi patogeni.
È importante che chi riceve il seme di una popolazione entri in contatto con tutto il gruppo di agricoltori sperimentatori. Vi proponiamo anche l’utilizzo del Quaderno di Campagna semplificato (che vi alleghiamo) in modo da facilitarvi una corretta registrazione dei dati agronomici e fitopatologici in relazioni alle fasi fenologiche di crescita delle piante. L’uso del Quaderno di Campagna è uno strumento di conoscenza che facilita lo scambio di informazioni tra gli agricoltori e RSR in modo da confrontare il comportamento di una popolazione in differenti località e in differenti annualità. Alla raccolta è possibile annotare le rese ed esprimere valutazioni soggettive. Una volta conclusa la compilazione del Quaderno di Campagna potete inviarcelo in formato cartaceo e tramite email.
Alcune note tecniche di coltivazione e per favorire l’adattamento locale
Si consiglia la semina in serra, in plateau da 60-104 fori e trapianto in pieno campo seguendo il sesto di impianto in uso, tenendo conto che si tratta di piante indeterminate da incannare o legare.
Per una gestione ottimale si consiglia di piantare il massimo numero di piante possibile (minimo 100, meglio se 400): questo permetterà di mantenere la diversità della popolazione nel tempo raccogliendo per il seme una pianta per bacca, da riunire in un unico lotto.
Per il seme, è preferibile utilizzare le bacche del primo palco.
Contemporaneamente, si possono scegliere le piante migliori (produttività, resistenza a malattie, forma e qualità del frutto) e prendere una bacca per seme, da conservare e riprodurre separatamente l’anno successivo.
Origine del materiale e attività di ricerca e studio di RSR
Il materiale disponibile nella campagna di semina è stato ricevuto dalle banche del germoplasma del CREA e dell’IRRI (Istituto Internazionale per la Ricerca sul Riso) e moltiplicato nell’ambito del progetto RISO RESILIENTE.
Il seme delle varietà presenti nel Catalogo non è stato controllato per la grana rossa e non è stato trattato per i nematodi (A. besseyi) né per la furasiosi (F. fushikuroi).
Si allega il materiale fotografico per ciascuna varietà di riso in Catalogo.
Alcune note tecniche di coltivazione
Le principali tecniche di coltivazione per il riso sono:
in sommersione: si compatta il terreno, si inonda la risaia, si semina a spaglio con seme imbibito per 36/48h. La risaia rimane sommersa per la maggior parte del ciclo vegetativo;
in asciutta: si semina alla profondità di 3-5cm, si procede con una frequente irrigazione turnata a scorrimento. L’acqua ha il compito di soddisfare le esigenze idriche ma ha anche l’importante ruolo di volano termico impedendo che la pianta sia soggetta a sbalzi termici, soprattutto durante le fasi di germinazione e di fecondazione;
con pacciamatura verde: si semina a spaglio su un erbaio misto che viene schiacciato e successivamente trinciato. Si inonda la risaia per innescare i processi fermentativi, dopo una decina di giorni si procede con un’asciutta seguita da una sommersione che durerà fino alla maturazione.
La densità di semina consigliata per il riso è di 20 g/m2. A seconda della grandezza della parcella, i quantitativi variano come nella tabella:
grandezza parcella metri quadri
quantità di semente consigliata minima e massima in grammi
1
18 – 20
2
36 – 40
3
54 – 60
5
90 – 100
10
180 – 200
50
900 – 1000
100
1800 – 2000
Biblio e sitografia RSR
Sul sito di RSR potete trovare delle informazioni sul lavoro sperimentale svolto dal 2018 al 2021 alla pagina del progetto“Riso Resiliente”. Sul canale YouTube di Rete Semi Rurali potete trovare il video delle attività di campo. Altre interessanti informazioni le potete trovare nell’articolo “Cattedre ambulanti – Note sulla storia della diffusione del riso in Italia” uscito nelnumero 23del Notiziario di RSR e negli articoli che compongono il numero speciale 27“Risi Resilienti”dedicato interamente al riso.
Si è conclusa la campagna di semina primaverile 2022!
Tutte le richieste sono state prese in carico e soddisfatte.
Come sempre abbiamo superato i termini indicati come chiusura della campagna, ma così anche i ritardatari hanno potuto partecipare.
Vi ricordiamo che tra gli scopi della campagna di semina c’è anche entrare in una relazione diretta e profiqua con chi ha richiesto il seme.
Si tratterà quindi nei prossimi mesi di seguire l’evolversi delle coltivazioni di queste parcelle… organizzeremo una sorta di presa in carico dei nuovi arrivati.
vi inviamo la documentazione per la partecipazione a Coltiviamo la diversità!Campagna di semina primaverile annata agraria 2022, sperando di fare cosa gradita. Nel caso abbiate ricevuto più di una volta questa comunicazione ce ne vogliate scusare; nel caso non vogliate riceverne in futuro vi preghiamo di segnalarcelo.
Il catalogo di varietà e popolazioni che quest’anno mettiamo a disposizione è frutto del lavoro della Casa delle Sementi di Rete Semi Rurali che dall’aprile 2019 ha trovato la sua collocazione nella nuova sede di Scandicci.
Torniamo a sottolineare che Coltiviamo la diversità!Campagna di semina è un percorso di crescita di conoscenze e competenze collettivo ed orizzontale, non secondario rispetto alla crescita di disponibilità di semente sul territorio. È indispensabile la divisione dei compiti e l’assunzione di responsabilità da parte degli agricoltori e degli appassionati che vorranno mettersi in gioco.
Crediamo, infine, di grande importanza supportare, almeno in parte questa attività con l’autofinanziamento. Per partecipare a Coltiviamo la diversità!Campagna di semina si chiede di essere o diventare “sostenitori RSR”.
La Campagna di semina primaverile sarà aperta dal 1° al 15 aprile 2022.
Sono disponibili le varietà e le popolazioni inserite nel catalogo allegato nelle quantità di:
2 grammi per le accessioni di pomodoro
20 grammi per le accessioni di girasole
200 grammi per le accessioni di mais e riso.
Nel catalogo sono indicate le quantità totali che la Casa delle Sementi riesce a mettere a disposizione per questa Campagna di semina per ciascuna accessione e non le quantità che saranno distribuite ai singoli richiedenti che sono invece specificate qui sopra.
Per la richiesta occorre inviare una email all’indirizzo info@semirurali.net con indicati:
le varietà o popolazioni richieste nell’ordine di preferenza: visto che il materiale non è molto daremo priorità alle varietà o popolazioni prima citate;
indirizzo postale completo dove sarà recapitata la spedizione del materiale;
numero di telefono della persona da contattare per eventuali chiarimenti.
Riceverete insieme alla semente il Modulo della Privacy e l’Accordo semplificato di trasferimento dei materiali vegetali per uso diretto (ATM) che devono essere completati, anche con i dati della località di coltivazione. Una copia completa e firmata in originale deve essere spedita a:
La Rete Semi Rurali propone un semplice protocollo per il funzionamento del sistema di scambio e riproduzione. Chi partecipa a Coltiviamo la diversità!Campagna di semina si impegna a:
mantenere, nel limite del possibile, le varietà e/o le popolazioni che ha ricevuto – proteggerle dalle malattie e da ogni contaminazione;
informare in modo puntuale e preciso circa risultati e informazioni raccolte e la destinazione e l’uso del prodotto raccolto (se possibile tramite l’uso del quaderno di campagna RSR);
restituire alla fine dell’annata agraria a Rete Semi Rurali un quantitativo di semente doppia rispetto a quella ricevuta;
nel caso l’uso non si esaurisca in un ciclo colturale, si impegna a darne comunicazione per gli eventuali cicli colturali successivi;
dichiara di non assumere alcun diritto sul prodotto di tali risorse genetiche;
esclude qualsiasi impiego volto alla creazione di organismi geneticamente modificati.
Per informazioni scrivere a info@semirurali.net o contattare il numero di telefono 3481904609
VUOI SAPERE PERCHE’ SOSTENERE RETE SEMI RURALI?
Perché così sostieni la diversità di sistemi e prodotti agricoli e promuovi la ricerca partecipata e decentralizzata a supporto di sistemi sementieri locali vocati alla sovranità alimentare e resilienti ai cambiamenti climatici
ANCHE TU PUOI DARE IL TUO PICCOLO GRANDE CONTRIBUTO
in questo modo dai autonomia e continuità alle attività di Rete Semi Rurali per affermare il valore della diversità agricola e culturale in una società dove agricoltura e alimentazione sono sempre più uniformi e standardizzate.
Puoi fare una donazione a Rete Semi Rurali utilizzando una delle modalità seguenti:
Bonifico bancario tramite Banca Etica sul conto corrente intestato a RETE SEMI RURALI IBAN: IT 14 N 0501 8028 0000 0016 7854 95
seme striato da decorticare, tenore in olio 41-45%, altezza media 160 cm, precoce e vigorosa, buona resistenza alla siccità e all’allettamento
Girasole
Issanka
Varietà non ibrida
INRA
Francia
500
seme nero e piccolo da olio – tenore in olio 39% – ricca in proteine – 20% – altezza media 150 cm, precoce, resistente alla siccità, in alcune annate può in parte allettare
Girasole
Perèdovick
Varietà non ibrida
non è nota
Russia
1000
seme nero e piccolo da olio – tenore in olio 41-45% – altezza media 170 cm, piante con forte sviluppo vegetativo, tardiva, resistente alla siccità, e all’allettamento
Mais
MAIS POPOLAZIONE CORTIANA
Popolazione di incroci
Costituita nel 2018 da RSR a partire da 27 incroci F3 di 18 varietà locali italiane e rumene ricevuti dal CREA-CI. Dal 2018 è coltivata continuativamente a Isola Vicentina per stabilizzare la popolazione e favorirne l’adattamento locale
Nord e Centro Italia
3000
popolazione evolutiva – piante di altezza, forma e colori variabili, buona resa. Indicata per avviare un processo di adattamento locale sia in pianura che collina e montagna dell’areale indicato. Poco suscettibile all’allettamento
Mais
MAIS POPOLAZIONE MIGLIACCIO
Popolazione di incroci
Costituita nel 2018 da RSR a partire da 27 incroci F3 di 18 varietà locali italiane e rumene ricevuti dal CREA-CI. Dal 2018 è coltivata continuativamente a Carinola, in provincia di Caserta, per stabilizzare la popolazione e favorirne l’adattamento locale
Centro e Sud Italia
1000
popolazione evolutiva – piante di altezza, forma e colori variabili, buona resa. Indicata per avviare un processo di adattamento locale sia in pianura che collina e montagna dell’areale indicato. Poco suscettibile all’allettamento
Pomodoro
SOLIBAM CUOR DI BUE ROTONDA
Popolazione di incroci
Costituita da Gautier Semences nel 2012 incorciando 4 varietà locali di tipologia Cur di Bue di origine italiana, francese e spagnola. Coltivato presso l’ALSIA di Rotonda (PZ) nel 2018 e 2019
Sud Italia
50
Popolazione evolutiva – piante di habitus, vigore, forma e maturazione frutti variabili. Indicata per avviare un processo di adattamento locale o selezione di piante particolarmente promettenti. Poco suscettibile a malattie
Pomodoro
SOLIBAM CUOR DI BUE MOLISE
Popolazione di incroci
Costituita da Gautier Semences nel 2012 incorciando 4 varietà locali di tipologia Cur di Bue di origine italiana, francese e spagnola. Coltivato a Campobasso e San Giuliano di Puglia nel 2018 e 2019
Centro e Sud Italia
50
Popolazione evolutiva – piante di habitus, vigore, forma e maturazione frutti variabili. Indicata per avviare un processo di adattamento locale o selezione di piante particolarmente promettenti. Poco suscettibile a malattie
Pomodoro
SOLIBAM CUOR DI BUE SESTOLA
Popolazione di incroci
Costituita da Gautier Semences nel 2012 incorciando 4 varietà locali di tipologia Cur di Bue di origine italiana, francese e spagnola. Coltivato a Sestola (MO) nel 2018 e 2019
Centro e Nord Italia
50
Popolazione evolutiva – piante di habitus, vigore, forma e maturazione frutti variabili. Indicata per avviare un processo di adattamento locale o selezione di piante particolarmente promettenti. Poco suscettibile a malattie
Riso
Alba
Medio/Tondo
–
Italia
600
Taglia medio bassa, pannocchia compatta. A maturazione le glume assumono una colorazione rossastra.
Riso
Americano 1600
Tondo
Anni 30 (selezione da Originario)
Italia
1600
Da una selezione di Originario inviato in California per essere migliorato e poi tornato in Italia. Taglia alta, chicco perlato.
Riso
Carmen
Lungo A
2005 (cancellata dal registro nazionale nel 2016)
Italia
800
Ciclo di coltivazione di 132 giorni. Taglia media, pannocchia intermedia a portamento pendulo. Chicco cristallino con piccola perla centrale
Riso
Chinese originario
Tondo
Inizi del 1900
Italia
1600
Varietà storica, tra le prime giunte in Italia. Taglia alta, chicco perlato.
Riso
Corbetta
Medio
Costituita dal sig. Pietro Corbetta di Rovasenda nel 1954 (selezione da varietà Franco Roncarolo)
Italia
1600
Ciclo di coltivazione medio. Pannocchia semipendula e mutica. Chicco perlato
Riso
Elio
Tondo
1985
Italia
400
Ciclo di coltivazione di 170 giorni. Taglia media, Pannocchia piuttosto compatta, poco eserte e mutica.Chicco perlato ad alto contenuto di amilosio
Riso
Ledi Wright (Lady Wright)
Medio
Capostipite dei risi da risotto (Arborio, Razza 77, Rizzotto, Gigante Vercelli)
Importata in Italia dalla California
1600
Ciclo di coltivazione tardivo, taglia media, pannocchia semipendula e mutica. Chicco cristallino
Riso
Lomellino
Medio
1980
Italia
600
Ciclo di coltivazione di 141 giorni. Taglia media, pannocchia semipendula e mutica. Chicco perlato
Ciclo medio, taglia alta, pannocchia semipendula e lungamente aristata. Compete bene con infestanti e crodo. Chicco perlato
Riso
Rinaldo Bersani
Lungo A
Cancellata dal registro varietale nel 1973 (selezione da Sesia)
Italia
600
Ciclo di coltivazione di 155 giorni. Taglia alta. Pannocchia pendula, aperta e aristata. Chicco cristallino a basso contenuto di amilosio
Riso
Rocca
Lungo A
1972
Italia
400
Ciclo di coltivazione di 165 giorni. Taglia medio alta. Pannocchia semimutica. Chicco perlato ad alto contenuto di amilosio
Riso
Rosa Marchetti
Medio
Varietà storica nata nel 1963 ad Arborio, nel Vercellese
Italia
1600
Ciclo di coltivazione di 145 giorni. Chicco cristallino a basso contenuto di amilosio
Riso
Rubino
Tondo
1976 (NanoXCarnaroli)
Italia
600
Ciclo di coltivazione di 176 giorni. Taglia media con pannocchia mutica, poco eserte. Buona resistenza al freddo. Chicco perlato
Alcuni consigli pratici sulla coltivazione di parcelle per la riproduzione
MAIS
Origine del materiale e attività di ricerca e studio di RSR
Le popolazioni di mais che proponiamo con il catalogo sono state costituite nel 2018 da RSR a partire da 27 incroci F3 di 18 varietà locali italiane e rumene ricevuti dal CREA-CI (Bergamo). Gli incroci utilizzati per la costituzione della popolazione iniziale sono stati individuati nei campi sperimentali che abbiamo organizzato nel corso del 2017 grazie al supporto di 40 agricoltori e del CREA-CI. L’attività sperimentale ha permesso di individuare gli incroci che si sono comportati meglio a partire da oltre 180 incroci iniziali.
Dal 2018 le popolazioni di mais così ottenute sono coltivate continuativamente in 2 località: a Isola Vicentina nell’azienda di Giandomenico Cortiana e a Carinola, in provincia di Caserta, nell’azienda di Imma Migliaccio. Dal primo anno di coltivazione le popolazioni di mais si sono diffuse ampiamente in tutta Italia e dimostrano di avere grande capacità di adattamento locale.
È importante che chi riceve il seme di una popolazione entri in contatto con tutto il gruppo di agricoltori sperimentatori. Vi proponiamo anche l’utilizzo del Quaderno di Campagna semplificato (che vi alleghiamo) in modo da facilitarvi una corretta registrazione dei dati agronomici e fitopatologici in relazioni alle fasi fenologiche di crescita delle piante. L’uso del Quaderno di Campagna è uno strumento di conoscenza che facilita lo scambio di informazioni tra gli agricoltori e RSR in modo da confrontare il comportamento di una popolazione in differenti località e in differenti annualità. Alla raccolta è possibile annotare le rese ed esprimere valutazioni soggettive. Una volta conclusa la compilazione del Quaderno di Campagna potete inviarcelo in formato cartaceo e tramite email.
Alcune note tecniche di coltivazione e per favorire l’adattamento locale
Nel vostro caso si tratterebbe di adattare localmente una popolazione “madre”. In generale la raccomandazione è di coltivare le piante secondo il vostro abituale regime ma per una gestione ottimale della popolazione si consiglia di seminare il massimo numero di piante possibile (minimo 400) evitando la semina di lunghe file e preferendo una disposizione a quadrato per favorire l’impollinazione di tutte le piante tra loro.
Il sesto di semina raccomandato è 25-30 cm sulla fila. La distanza tra le file è legata alle attrezzature in uso, non meno di 70 cm.
Per quanto riguarda la dotazione di azoto alla semina, si consiglia almeno 50 unità/ha con ammendante organico.
Ricordiamo che “frugale” non vuole dire “povertà”, il mais – anche adattato localmente – è una specie comunque esigente, soprattutto di azoto.
“Resistente alla siccità” non vuol dire coltivazione in assenza di acqua. Curate l’irrigazione soprattutto in emergenza e in fioritura per diminuire molto le possibilità di infezioni secondarie e le aflatossine al raccolto.
Biblio e sitografia RSR
Maggiori informazioni le potete trovare nell’articolo “Mai dire … mais” uscito nel numero 23 del Notiziario di RSR che potete scaricare dal nuovo sito di RSR https://rsr.bio/mai-dire-mais-2.
POMODORO
Origine del materiale e attività di ricerca e studio di RSR
Le popolazioni di pomodoro sono state costituite incrociando 4 varietà locali: due Cuor di Bue (Italia e Francia), un Marmande (Francia) e un Alicante allungato (Spagna).
La popolazione è stata già riprodotta nei campi sperimentali delle aziende che hanno partecipato al progetto LIVESEED per 2 anni (2018 e 2019). Il seme disponibile si trova alla generazione F6, ed è caratterizzato da un livello di diversità piuttosto elevato. Dal 2018 infatti stiamo lavorando con un gruppo di agricoltori per valutare le capacità di adattamento.
Il seme delle popolazioni presenti nel Catalogo non è stato testato per virosi, batteriosi o altri organismi patogeni.
È importante che chi riceve il seme di una popolazione entri in contatto con tutto il gruppo di agricoltori sperimentatori. Vi proponiamo anche l’utilizzo del Quaderno di Campagna semplificato (che vi alleghiamo) in modo da facilitarvi una corretta registrazione dei dati agronomici e fitopatologici in relazioni alle fasi fenologiche di crescita delle piante. L’uso del Quaderno di Campagna è uno strumento di conoscenza che facilita lo scambio di informazioni tra gli agricoltori e RSR in modo da confrontare il comportamento di una popolazione in differenti località e in differenti annualità. Alla raccolta è possibile annotare le rese ed esprimere valutazioni soggettive. Una volta conclusa la compilazione del Quaderno di Campagna potete inviarcelo in formato cartaceo e tramite email.
Alcune note tecniche di coltivazione e per favorire l’adattamento locale
Si consiglia la semina in serra, in plateau da 60-104 fori e trapianto in pieno campo seguendo il sesto di impianto in uso, tenendo conto che si tratta di piante indeterminate da incannare o legare.
Per una gestione ottimale si consiglia di piantare il massimo numero di piante possibile (minimo 100, meglio se 400): questo permetterà di mantenere la diversità della popolazione nel tempo raccogliendo per il seme una pianta per bacca, da riunire in un unico lotto.
Per il seme, è preferibile utilizzare le bacche del primo palco.
Contemporaneamente, si possono scegliere le piante migliori (produttività, resistenza a malattie, forma e qualità del frutto) e prendere una bacca per seme, da conservare e riprodurre separatamente l’anno successivo.
Biblio e sitografia RSR
Maggiori informazioni le potete trovare nell’articolo “Dieci anni di sperimentazione con la popolazione di pomodoro SOLIBAM Cuor di Bue” uscito nel numero 24 del Notiziario di RSR che potete scaricare che potete scaricare dal nuovo sito di RSR https://rsr.bio.
GIRASOLE
Origine del materiale e attività di ricerca e studio di RSR
Il materiale disponibile nella campagna di semina è stato sperimentato nell’ambito del progetto SELIANTHUS nel 2019 e nel 2020, insieme ad altre varietà non ibride italiane reperite presso banche del germoplasma. In particolare, il seme che trovate nel catalogo è stato ricevuto dall’azienda agricola Torre Colombaia e dall’associazione Agrobioperigord.
Alcune note tecniche di coltivazione
Il girasole è una specie a libera impollinazione. Si consiglia di coltivare una sola varietà per volta, con un minimo di 400 piante, evitando la semina di lunghe file e preferendo una disposizione a quadrato per favorire l’impollinazione di tutte le piante tra loro. Da evitare rigorosamente le zone in cui si trovano ampie superfici di girasole ibrido nelle vicinanze.
Biblio e sitografia RSR
Maggiori informazioni le potete trovare nell’articolo “Il girasole: breve storia di una diversità dimenticata…verso la costituzione di una popolazione” uscito nel numero 24 del Notiziario di RSR che potete scaricare dal nuovo sito di RSR https://rsr.bio.
RISO
Origine del materiale e attività di ricerca e studio di RSR
Il materiale disponibile nella campagna di semina è stato ricevuto dalle banche del germoplasma del CREA e dell’IRRI (Istituto Internazionale per la Ricerca sul Riso) e moltiplicato nell’ambito del progetto RISO RESILIENTE.
Il seme delle varietà presenti nel Catalogo non è stato controllato per la grana rossa e non è stato trattato per i nematodi (A. besseyi) né per la furasiosi (F. fushikuroi).
Si allega il materiale fotografico per ciascuna varietà di riso in Catalogo.
Alcune note tecniche di coltivazione
Le principali tecniche di coltivazione per il riso sono:
in sommersione: si compatta il terreno, si inonda la risaia, si semina a spaglio con seme imbibito per 36/48h. La risaia rimane sommersa per la maggior parte del ciclo vegetativo;
in asciutta: si semina alla profondità di 3-5cm, si procede con una frequente irrigazione turnata a scorrimento. L’acqua ha il compito di soddisfare le esigenze idriche ma ha anche l’importante ruolo di volano termico impedendo che la pianta sia soggetta a sbalzi termici, soprattutto durante le fasi di germinazione e di fecondazione;
con pacciamatura verde: si semina a spaglio su un erbaio misto che viene schiacciato e successivamente trinciato. Si inonda la risaia per innescare i processi fermentativi, dopo una decina di giorni si procede con un’asciutta seguita da una sommersione che durerà fino alla maturazione.
La densità di semina consigliata per il riso è di 20 g/m2. A seconda della grandezza della parcella, i quantitativi variano come nella tabella:
grandezza parcella metri quadri
quantità di semente consigliata minima e massima in grammi
1
18 – 20
2
36 – 40
3
54 – 60
5
90 – 100
10
180 – 200
50
900 – 1000
100
1800 – 2000
Biblio e sitografia RSR
Sul sito di RSR potete trovare delle informazioni sul lavoro sperimentale svolto dal 2018 al 2021 alla pagina del progetto “Riso Resiliente” – https://rsr.bio/progetti. Sul canale YouTube di Rete Semi Rurali potete trovare il video delle attività di campo. Altre interessanti informazioni le potete trovare nell’articolo “Cattedre ambulanti – Note sulla storia della diffusione del riso in Italia” uscito nel numero 23 del Notiziario di RSR e negli articoli che compongono il numero speciale 27 “Risi Resilienti” dedicato interamente al riso che potete scaricare dal sito di RSR https://rsr.bio.
Ragione e sentimento possono arrivare dove l’agrofinanza neppure immagina: in Sicilia da circa 5 anni c’è chi ha pensato di reintrodurre la coltivazione del riso.
Dopo alcuni tentativi, anche di successo, nell’entroterra ennese, il ritorno del riso in grande stile si è realizzato a Lentini, un comune al confine tra Catania e Siracusa, al centro della Piana di Catania.
La sinergia tra un imprenditore coraggioso come Nello Conti e il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania all’epoca guidato dal prof. Luciano Cosentino ha quasi inaspettatamente riportato il riso al centro di un interesse agronomico, ma soprattutto commerciale che dimostra, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, che anche in Sicilia è possibile costruire delle filiere agroalimentari confidando sulle capacità imprenditoriali di singoli accompagnati da chi si occupa di ricerca. Il riso, da un punto di vista agronomico, può trovare in alcune zone della Sicilia condizioni ottimali per palesare le proprie potenzialità produttive, a condizione che vi siano risorse idriche significative, terreni pesanti e ben livellati.
In Sicilia, grazie all’assenza di fenomeni di stanchezza del terreno, si può coltivare il riso in regime di agricoltura biologica. Tale peculiarità rappresenta una nuova opportunità commerciale per gli agricoltori, in considerazione del fatto che il quantitativo ad oggi prodotto viene venduto rapidamente ed a prezzi che ripagano adeguatamente gli investimenti necessari.
La storia del riso in Sicilia ha un’origine antica, millenaria. Diodoro Siculo da Egira (60-30 a.C.), vicino Enna nella Bibliotheca historica, fu uno dei primi autori in Occidente a citarlo. Le coltivazioni si diffusero nell’VIII secolo d.C., in contemporanea con la diffusione del cereale in Spagna. Il riso fu introdotto in Sicilia dagli arabi e sappiamo che nell’875 d.C. era tassato come le altre derrate alimentari. Nel XII secolo Ibn-al’Awwam descrive nel suo libro sull’agricoltura le complesse fasi relative alla coltivazione del riso in Sicilia.
Nel 1912 in Sicilia vi erano 252 ettari coltivati a riso in provincia di Siracusa e altri 275 ettari in quella di Catania. Il successivo abbandono è probabilmente dovuto a ragioni politiche ed economiche sulle quali ancora adesso non vi è uniformità di vedute. Sicuramente nel periodo dell’Unità d’Italia furono intraprese diverse misure volte a disincentivare le coltivazioni nell’isola, favorendo invece quelle di Piemonte e Lombardia.
Una delle difficoltà maggiori che è stata affrontata per la produzione del riso in Sicilia riguarda le fasi post raccolta: il cereale raccolto nell’isola, per ricevere la trasformazione minima necessaria alla sua immissione sul mercato, doveva varcare lo stretto di Messina e raggiungere Sibari (CS), ove è attiva la più vicina filiera completa, oppure il Piemonte.
Fortunatamente Nello Conti ha, senza non pochi problemi, realizzato in provincia di Catania un impianto che gli permette di sbramare, brillare e confezionare il suo prodotto, dando luogo ad uno splendido esempio di chiusura completa della filiera. Oggi possiamo affermare che il riso è finalmente tornato nella terra che lo ha accolto prima di ogni altra in Italia e finalmente possiamo gustare arancini a chilometro zero.
In questa contraddizione si inserisce il progetto “Riso Resiliente” (2018- 2022), che sta sperimentando alcune soluzioni per sviluppare varietà adatte al biologico, coerenti alle differenti e molteplici soluzioni agronomiche di campo. Il processo di ricerca partecipativa, che ha coinvolto 7 aziende e più di 200 risicoltori, si propone di identificare le varietà di riso più adatte alla coltivazione biologica e biodinamica con lo scopo di facilitare la transizione dei sistemi risicoli convenzionali.
L’obiettivo a lungo termine è quello di risolvere le questioni più critiche e urgenti dei sistemi risicoli e di quelli naturali e di paesaggio in cui sono inseriti: la scarsità d’acqua, la salinizzazione del suolo, la presenza di nuove comunità di infestanti, la coesistenza con molti animali in habitat umido, la perdita di biodiversità e l’emissione di gas serra. Il progetto ha indagato il valore di resa nelle interazioni genotipo x località e genotipo x tecnica agronomica utilizzata per il contenimento delle infestanti. I risultati hanno permesso di identificare alcune promettenti combinazioni agronomiche/varietali che possono aumentare la stabilità delle rese nel tempo e rafforzano nel loro complesso l’importanza dell’adattamento specifico anche per le scelte varietali nel riso. L’azione ha voluto contemporaneamente introdurre gli stessi risicoltori biologici allo studio dei possibili vantaggi derivanti dall’utilizzo di miscele varietali, rispettivamente costituite da 20 varietà appartenenti alla classe “lunghi B”, 14 varietà di “Medi” e 8 di “Tondi”, con lo scopo di appurare se miscele e materiali eterogenei possa- no presentare gli stessi vantaggi sul contenimento delle infestanti, sull’uso dei nutrienti e mitigazione dei patogeni riscontrati sull’utilizzo delle altre specie, in cooperazione con la conoscenza degli agricoltori dei loro agroecosistemi.
Il progetto “Riso Resiliente” è sostenuto dalla Fondazione Cariplo e si concluderà a fine 2022.
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