di Claudio Pozzi | Rete Semi Rurali
Luglio 2023. Una grande incertezza ci attanaglia: diamo risalto al risicato successo nell’approvazione della Nature Restauration Law, seppur depotenziata, o il codice etico ci impone la riservatezza del lutto e il risanamento delle ferite per il precedente voto al Parlamento Europeo? La direttiva sulle emissioni industriali (IED) esclude infatti i grandi allevamenti dagli obblighi di autorizzazione e dall’adozione di buone pratiche.
Risultati, almeno apparentemente, schizofrenici.
Chi ha il controllo dell’informazione e delle attività di lobbying sui parlamentari italiani nel Parlamento nazionale e anche in Europa?
Coldiretti naturalmente. Forse per questo non abbiamo tempo di brindare alle mezze vittorie o di lenire il dolore della sconfitta.
Non fai in tempo a girarti per vedere chi ti tira per la manica a destra che ti sgambettano a sinistra: infatti l’ultima assemblea di Federbio, invece che nella sede storica di Bologna, si è svolta a Roma, a Palazzo Rospigliosi, sede di Coldiretti.
Riunione che sancisce l’enorme influenza che Coldiretti esercita sul destino di Federbio: il più potente paladino dell’agroindustria, la stessa struttura sindacale che, in barba agli interessi dei piccoli agricoltori che dice di rappresentare, manovra a favore della conservazione dello status quo legato ai potentati agroindustriali e relativi latifondi.
Ecco chi tiene il banco nel gioco delle tre carte: lo stesso sindacato che, rappresentato a livello europeo da COPA-COGECA, tenta la demolizione del Green Deal, sdogana le nuove tecniche genomiche (e i relativi brevetti) e passa con la mano sinistra a batter cassa dopo gli eventi climatici straordinari di cui con la mano destra disconosce, favorendola, la genesi.
In questo contesto l’Associazione Biodinamica, in allarme per la propria indipendenza, ha lanciato un appello per trovare protezione da chi vuole appropriarsi della sua identità, mentre UP BIO (così come ANAPROBIO) è uscita da Federbio con una lettera al Consiglio Direttivo in cui sottolinea le sue motivazioni e preoccupazioni. Gli altri Soci di RSR presenti in Federbio mantengono una posizione più prudente e ottimista, confidando nella democraticità dello Statuto, che dovrebbe consentire un’ opportuna rotazione nella gestione della Federazione (smentita però dall’operazione esercitata sulla cessione delle quote di Federbio Servizi), ma soprattutto nel caparbio tutoraggio di Maria Grazia Mammuccini, almeno fino a scadenza del suo mandato di Presidenza.
Ma la domanda che ci intriga è: cosa attira Coldiretti a spadroneggiare anche nelle storiche rappresentanze del Bio, mai tenuto in considerazione fino ad oggi? Di sicuro la ricca dotazione di fondi per il potenziamento del biologico è una parte della risposta.
Fondi, latifondi, tre carte e asso pigliatutto una logica ferrea e un apparato apparentemente indistruttibile che gestisce il banco.
Le alleanze su Consorzi, Bonifiche Ferraresi, SIS, che vanno in direzione ben diversa dalla protezione delle piccole e medie aziende, non bastano più. Si punta all’en plein. Tutto questo è cronaca. Non abbiamo resistito e abbiamo voluto anche noi metterla in luce.
Regola indiscutibile del gioco delle tre carte è non partecipare se non vuoi esserne vittima.
Possiamo e dobbiamo osservarne le mosse dall’esterno, esserne attenti e concentrati testimoni, esercitando l’antica arte del non guardare il dito bensì alla luna: in tale prospettiva essere pronti e efficaci nel mettere a nudo il trucco e perseverare nell’opera educativa, formativa e informativa per garantire alternative al sistematico tritacarne di governo e sottogoverno delle politiche agricole istituzionali.
Le strategie dal basso costruite con pazienza negli anni e le coalizioni che le hanno generate devono trovare urgentemente spazio nell’attenzione della società civile: una volta di più, se non poniamo rimedio, le scelte dissennate di Coldiretti & Co. potrebbero far franare definitivamente quanto di buono stava nelle strategie della Commissione EU uscente, con sempre più probabili nefasti e incalcolabili esiti.
Ancora ci attendono numerose tenzoni: riduzione dei pesticidi, riforma del regolamento sementiero, NBT / TEA sono alcune fra queste. Vi chiediamo di seguirci con attenzione e reagire con tempestività perché la voce della società civile dovrà farsi sentire forte e chiara.