Costruire sostenibilità dal campo alla tavola

Mag 17, 2023 | Articoli

4 esperienze legate al progetto europeo LiveSeeding

RENNES

Rennes, con i suoi 220.000 abitanti, è il capoluogo della regione della Bretagna, nel nord-ovest della Francia e ha aderito al Patto di Milano nel 2017, insieme ad altre 47 città francesi. È stata una delle prime 10 città a impegnarsi a sviluppare politiche agroecologiche e alimentari per nutrire i propri abitanti in modo sano, con cibo accessibile a tutti. Dal 2017 ha sviluppato un Piano Alimentare Sostenibile (PAS) per integrare alimenti sani ed equilibrati nelle mense scolastiche. Dopo 3 anni, gli obiettivi iniziali sono stati superati in termini di prodotti biologici e riduzione dei rifiuti. Il PAS è completato da un Progetto Alimentare Territoriale (PAT) firmato nel 2022 dopo due anni di ampia consultazione con gli abitanti di Rennes e della sua metropoli (43 comuni intorno alla città) sulla domanda “Quale agricoltura e quale cibo domani nella metropoli? Il PAT propone una strategia con obiettivi e azioni che riguardano l’intera catena alimentare: agricoltura, trasformazione, distribuzione e anche consumatori.

Jardin partagé, Rennes

L’obiettivo principale è quello di eliminare l’uso di pesticidi sintetici nella regione entro il 2030. Rennes è impegnata a sviluppare i suoi 500 ettari di terreno agricolo in città, che rappresentano una risorsa per lo sviluppo dell’agricoltura periurbana e delle fattorie urbane, incoraggiandole a produrre in modo biologico. La città sostiene l’insediamento di agricoltori in aziende agricole sul territorio per far incontrare il mondo rurale e quello urbano. In questi ultimi anni, inoltre, Rennes, attraverso la messa a disposizione di terreni ed edifici e investendo nella loro governance, ha creato degli spazi collaborativi con un’ampia missione: essere luoghi inclusivi, al servizio della transizione ecologica e in grado di offrire a tutti un migliore accesso al cibo locale e biologico. Uno di questi si trova nella parte occidentale della città, la Prévalaye, oggi vero e proprio laboratorio di agricoltura urbana. Gli eventi sulla Prévalaye incoraggiano le persone a riscoprire la cucina e a mettere in discussione la propria alimentazione e quindi la propria salute, al fine di rendere i cittadini attori di una transizione ecologica popolare e conviviale. Dal 2014 è nato un festival annuale “dal campo al piatto” per comunicare il progetto a un vasto pubblico, e sensibilizzare i cittadini sulla diversità coltivata e le sementi specifiche per l’agricoltura biologica.

VALENCIA

I settori agroalimentare e della pesca rivestono una grande importanza economica e sociale in Spagna, rappresentando l’11% del PIL e impiegando più di 2,6 milioni di persone. Nella Regione di Valencia le attività economiche primarie contribuiscono al 2,2% del PIL e l’industria agroalimentare all’1,8%.

Tuttavia, il sistema agricolo metropolitano di Valencia (che ha diversi riconoscimenti internazionali come quello di patrimonio immateriale dell’UNESCO e Sistema Importante del Patrimonio Agricolo Mondiale della FAO) ha perso peso nelle relazioni economiche con la città e ha innescato processi di abbandono dell’attività agricola e della pesca con conseguente degrado dell’ambiente e perdita di peso nei flussi di approvvigionamento urbano. In questo contesto, la proposta comunale sull’alimentazione sostenibile e locale, inquadrata nella Strategia Urbana 2030, cerca di rafforzare e riterritorializzare il proprio sistema agroalimentare, puntando sui valori e sulle potenzialità di un sistema agricolo città-regione e fornendo uno spazio pubblico all’aperto che possa essere utilizzato come punto di riferimento o di incontro tra prodotti locali, sostenibili, sani e culturalmente radicati, e la popolazione della città.

Allo stesso tempo, mira a trasformare la cultura agroalimentare della città, sostenendo modelli produttivi, sociali e ambientali più sostenibili, e promuovendo lo sviluppo di catene del valore più eque che possano migliorare la redditività degli agricoltori, che sono i protagonisti di questa attività. Alcune delle principali linee d’azione in corso di attuazione sono:

POLO ALIMENTARE SOSTENIBILE

Promozione di una serie di progetti alimentari sostenibili e locali coordinati nel mercato all’ingrosso, come Ecotira, iniziativa sviluppata nel 2022 come progetto pilota, articolato come food hub cooperativo. Nella fase pilota sono state servite 10 scuole dell’area metropolitana e ora il progetto è in fase di espansione. APPROVVIGIONAMENTO PUBBLICO Il progetto prevede lo sviluppo di appalti pubblici sani, sostenibili ed equi, articolati con la produzione locale, in tutti i contratti di servizi e fornitura alimentare del Comune, con un’attenzione di genere e ai gruppi in situazioni di vulnerabilità (bambini, malati, anziani, esclusione so ciale, ecc.). A tal fine, sono stati sviluppati un capitolato e un sistema di monitoraggio e valutazione (software) per regolare l’appalto del servizio mensa nelle scuole e negli asili nido comunali, al fine di migliorare la qualità e la sostenibilità del cibo offerto.

DIRITTO A UN’ALIMENTAZIONE SANA E SOSTENIBILE

Si tratta di interventi rivolti a persone in situazione di vulnerabilità per assicurare l’accesso ad alimenti freschi prodotti sul territorio e favorire la crescita delle loro capacità tramite la formazione e l’utilizzo autonomo dei servizi offerti. Uno dei progetti realizzati è legato all’uso di una Coin Card per facilitare il consumo di alimenti freschi nei mercati comunali, dando autonomia e dignità ai beneficiari, in quanto questo strumento permette loro di scegliere cosa consumare.

Il progetto LIVESEEDING arriva in città in un momento perfetto. Il Comune ha sviluppato un’ampia gamma di politiche alimentari sostenibili e salutari ed è pronto a raccogliere la sfida di analizzare e implementare l’integrazione di sementi, popolazioni e varietà selezionate per il bio nelle politiche alimentari comunali.

GINEVRA

La città di Ginevra si trova all’estremità della Svizzera, con poca continuità territoriale con essa. Il suo territorio angusto è incastrato tra due montagne e i rapporti con i suoi vicini non sono sempre stati facili, per cui nel corso della storia è stata attenta a preservare la terra intorno alla città, necessaria per nutrire i suoi abitanti. Sorprendentemente, l’enorme pressione fondiaria dovuta alla ricchezza della città non ha posto fine a questa situazione ed è ancora oggi circondata da una vasta cintura agricola.

Fin dal XVI secolo, Ginevra è stata la culla dell’orticoltura svizzera e i suoi agricoltori hanno selezionato molte famose varietà contadine, scomparse con l’arrivo delle varietà moderne nel XX secolo. La fondazione nel 1978 dei Jardins de Cocagne, prima cooperativa agricola a contratto in Europa, ha aperto la strada a una fitta rete di iniziative che collegano direttamente i produttori con i consumatori impegnati. Oggi a Ginevra sono attive una dozzina di strutture contrattuali, sostenute da un movimento di cittadini, il MAPC.

Nel 2004, il Cantone di Ginevra ha istituito GRTA, un marchio di garanzia utilizzato da 360 aziende per certificare l’origine locale dei prodotti coltivati. Il Comune di Ginevra è impegnato a promuovere la sovranità alimentare nell’agglomerato attraverso il programma “Nourrir la Ville” di Agenda 21.

Sta attuando questo programma in tre aree di azione: promuovere i circuiti brevi, incoraggiare l’alimentazione sostenibile e sviluppare l’agricoltura urbana. Nel 2011 è stata creata una nuova azienda di produzione di sementi: Semences de Pays, che lavora sulla selezione contadina delle varietà locali tradizionali, con l’obiettivo di mantenerle e diffonderle agli agricoltori e ai privati, anche attraverso una rete regionale di selezione partecipativa.

SCANDICCI

Scandicci è storicamente una città a forte vocazione agricola, anche se ad oggi molto del suo territorio in pianura è urbanizzato. L’amministrazione comunale infatti ha da sempre mostrato una certa sensibilità verso le cosiddette “Politiche del cibo”, ad esempio investendo molto sulle mense che riforniscono le scuole del territorio; quest’ultime utilizzano prodotti locali e coltivati in biologico e i cittadini stessi si sono costituiti in una commissione che partecipa attivamente alla loro gestione.

 Inoltre dal 2020, grazie al progetto regionale 100 mila orti in Toscana, nel quartiere di Vingone sono stati creati 36 orti urbani, gestiti in modo comunitario e nel rispetto dei principi dell’agricoltura biologica e della biodiversità. Infine, col progetto LIVESEEDING si lavorerà per portare la diversità al centro delle politiche del cibo della città.

Notiziaro 33

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