di Daniele Vergari

Il Signor Pomodoro
(1915-2002) La complessità genetica del pomodoro è nota grazie ai lavori di un grande genetista, Charles M. Rick, professore emerito dell’Università della California nato in Pennsylvania.
I suoi lavori si sono concentrati sulla variabilità del pomodoro e, in particolare, sulle specie selvatiche presenti nell’America meridionale occidentale e nelle Isole Galapagos. Accanto a una attività di laboratorio che gli ha permesso di identificare e caratterizzare i geni e i cromosomi del pomodoro, Rick organizzò diverse spedizioni per raccogliere piante sulle Ande. L’obiettivo era di campionare l’ampia gamma di variazioni genetiche riscontrate nelle specie selvatiche ma mancanti nelle varietà coltivate di pomodoro. Il risultato delle sue ricerche fu, inizialmente, documentare e preservare la
variabilità genetica di un gran numero di pomodori selvatici, ma negli ultimi anni diresse il Tomato Genetic Stocks Center (che in seguito ha preso il suo nome) presso il campus Davis dell’Università della California, che funge da banca con la più grande collezione di pomodori al mondo.
Dopo gli studi all’università statale della Pennsylvania (dove incontrò la moglie Martha Overholts, figlia di un noto esperto di funghi della facoltà) si trasferì a Cambridge, nel Massachusetts, dove ad Harvard nel 1940 conseguì il dottorato in botanica e genetica vegetale. A seguito di contatti avuti in precedenza, passò alla facoltà del Dipartimento di colture vegetali a Davis, dove rimase per la sua carriera di oltre 60 anni contribuendo a fondare, nel 1949, la Tomato Genetics Cooperative per incoraggiare i ricercatori sul pomodoro a comunicare le loro scoperte e scambiare informazioni.
Una carriera segnata anche da vari sodalizi accademici fra cui l’Accademia Nazionale delle Scienze (NAS), da premi internazionali fra i quali il Premio Alexander von Humboldt e il Premio Mondiale per l’Agricoltura Filipo Maseri Florio nel 1997, e da una ampia attività di insegnamento nelle università di tutto il mondo. Rick fu un docente molto stimato e ricercato, sospeso fra una scienza rigorosa e un senso dell’umorismo non comune. Ai suoi studenti amava ricordare le sue frustrazioni nel tentativo di far germinare i semi di pomodori selvatici raccolti dalle Isole Galapagos. Un problema che fu risolto dopo la scoperta che i semi germinavano solo dopo essere passati attraverso il tratto digestivo di una tartaruga delle Galapagos.
Negli anni ’60 i suoi lavori lo portarono a sfruttare la scoperta di un pomodoro selvatico andino, fatta dal Dott. Iltis, Direttore dell’Erbario dell’Univ. del Wisconsin. In una spedizione sulle Ande Iltis e il suo gruppo trovarono un pomodoro selvatico con i fiori gialli i cui semi, inviati a Rick, dettero origine al Pomodoro 832, ricco di solidi solubili, soprattutto di zuccheri.
Fra le sue intuizioni ci sono la percezione dei ruoli delle piante negli ambienti locali e delle loro strategie riproduttive e gli studi sul pomodoro che hanno reso questa pianta un importante organismo modello nell’era della genomica. Rinomato scienziato a livello mondiale, il suo contributo alla conoscenza del pomodoro fu fondamentale per identificare le cause genetiche dell’infertilità dei fiori del pomodoro e definire diversi mutanti monogenici che ora vengono utilizzati per fornire semi di pomodoro ibridi commerciali. Inoltre, grazie ai suoi studi, vennero create delle varietà resistenti agli attacchi dei nematodi.
Accanto a questa importante eredità scientifica vi è anche la vicenda umana di un uomo che amò la sua famiglia con profondo affetto e rispetto.