Agricoltura, alimentazione e salute. Esperienze di ricerca partecipativa
Recentemente il mondo scientifico ha cominciato ad associare il declino della biodiversità con la qualità del cibo e con l’aumento della frequenza di molte malattie sia fisiche che mentali. Questo è stato messo in relazione ad una diminuzione delle nostre difese immunitarie a sua volta dovuta ad una alterata flora intestinale.NNCiò si può evitare con una dieta diversificata, una scelta non facile dato che l’agricoltura moderna è tutta diretta verso uniformità e standardizzazione.NIl miglioramento genetico partecipativo, e ancor più quello evolutivo, riportando diversità nei campi, consente non solo di far fronte ai cambiamenti climatici e di ridurre o eliminare l’uso della chimica, ma riportando diversità sulla tavola contribuisce anche alla prevenzione delle malattie.NNSalvatore CeccarelliNSalvatore Ceccarelli è stato professore ordinario di Genetica Agraria presso l’Istituto di Miglioramento Genetico, Università di Perugia fino al 1987. Dal 1980 ha condotto ricerche presso ICARDA (il Centro Internazionale per la ricerca agricola in ambienti asciutti, Aleppo, Siria) fino al 2006 e ha continuato a servire il Centro come consulente fino al 2014. Si occupa come consulente di miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo, di adattamento delle colture al cambiamento climatico, di uso delle risorse genetiche e delle relazioni tra biodiversità, cibo e salute.Nhttps://salvatorececcarelli.wordpress.com/Nhttp://www.miscugli.it/N