Tutto inizia nel 2011 ad Avignone quando i partner italiani e francesi del progetto di ricerca europeo SOLIBAM delineano le attività di sperimentazione, tra cui generare nuova agrobiodiversità per il pomodoro biologico da mensa, concentrandosi sulle tipologie cuor di bue e marmande, per arrivare a costituire una popolazione così come si stava facendo sui cereali.

Grazie a INRA-GAFL Avignon, Civiltà Contadina, Arcoiris e Hortus vengono recuperate diverse varietà locali con cui sono allestiti 4 campi dimostrativi in Francia e in Italia (presso le aziende agricole biologiche Ca’ del Santo a San Leo e Iob Mauro a Vetralla). In ciascun campo vengono coltivate 35 varietà locali, in parcelle di 6 piante con 2 repliche, per compiere una valutazione partecipativa sui caratteri agronomici, morfologici (architettura della pianta) e organolettici. I risultati permettono di scegliere le varietà da incrociare per generare nuove popolazioni con molta diversità e capacità di adattamento e da utilizzare come materiale di partenza per selezionare nuove varietà.

Nel 2012 in Italia Arcoiris e AIAB proseguono le attività di valutazione delle varietà locali selezionate l’anno precedente, mentre in Francia Gautier Semences esegue gli incroci delle 4 varietà che sono risultate migliori, 2 pomodori cuor di bue (uno liscio francese e uno costoluto italiano) e 2 pomodori spagnoli (il marmande Muchamiel e l’Alicante, di forma allungata).

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Pomodoro SOLIBAM, Campo sperimentale ALSIA “Pollino”, progetto LIVESEED, Rotonda (PZ), agosto 2019, # foto M. Petitti/RSR

Dai 4 parentali si ottengono 6 incroci che vengono coltivati separatamente e autoimpollinati grazie a 2 cicli di coltivazione nello stesso anno. Nel 2013 arriva quindi la prima popolazione (la progenie di seconda generazione degli incroci) che viene coltivata in 4 località: da Gautier Semences nella propria azienda sperimentale (convenzionale), da PAIS-IBB (biologico) in Bretagna, da Iob in pieno campo (biologico) e da Il lombrico felice a Città di Castello come coltura protetta (biologico). In ciascuna località vengono confrontate 400 piante della popolazione SOLIBAM Cuor di Bue con le 4 varietà di partenza e con un ibrido commerciale. Alla raccolta, nell’azienda Il lombrico felice, Antonio Lo Fiego (Arcoiris) e Bruno Campion (CREA di Montanaso Lombardo) eseguono la selezione delle bacche da seme in base alla salute e alla produttività della pianta ma anche alla forma del frutto. Nel 2014 viene allestito un solo campo sperimentale di popolazione SOLIBAM presso la cooperativa Orti Colti di Sant’Arcangelo di Romagna e viene di nuovo effettuata la selezione delle bacche da seme con gli stessi criteri dell’anno precedente. Si arriva così a raccogliere la quarta generazione di semi (F4) ma la sperimentazione, con la chiusura del progetto, viene sospesa fino a che, nel 2017 Rete Semi Rurali è partner di un nuovo progetto europeo di ricerca sulle sementi per l’agricoltura biologica, LIVESEED. Nel 2018 la sperimentazione sul pomodoro riparte dall’Italia e coinvolge anche la Spagna con l’Università Politecnica di Valencia che organizza la valutazione partecipativa di una ampia collezione di varietà locali di pomodoro spagnole e italiane in 2 aziende biologiche in ambienti pedoclimatici diversi (Valencia e Andalusia).

NomeAllungato di AlicanteMuchamielCuor di BueCuor di Bue
OrigineSpagnaSpagnaItaliaFrancia
MaturazioneTardivoMedioPrecoceMedio
SviluppoIndeterminatoDeterminatoIndeterminatoIndeterminato
Peso dei frutti150-190190-250190-250190-250
Criterio di selezioneOmogeneitàConsistenza del fruttoForma del fruttoForma del frutto
Tabella: le 4 varietà all’origine della popolazione di pomodoro SOLIBAM e le principali caratteristiche che ne hanno determinato la selezione.

In Italia, RSR coinvolge nuovamente Arcoiris e, grazie al coordinamento scientifico di Salvatore Ceccarelli, si organizza un’attività triennale di ricerca sulla popolazione SOLIBAM: due anni consecutivi di selezione partecipativa in 4 regioni diverse (Veneto, Emilia-Romagna, Molise e Basilicata) e un anno finale comparativo. Le aziende coinvolte sono state molte, anche se non per tutto il triennio: azienda Alle Fontanine di Daniele Merlini (Sestola, MO), azienda agricola di Silvano Di Leo (Castronuovo di Sant’Andrea, PZ), azienda sperimentale Pollino dell’ALSIA (Rotonda, PZ), azienda agricola di Battezzato Vincenzo (Campobasso), azienda agricola di Modesto Petacciato (San Giuliano di Puglia, CB), azienda Primo Sole (Montagano, CB) e associazione Diversamente Bio (Rubano, PD).

LE POPOLAZIONI DI POMODORO COLTIVATE IN ITALIA
La popolazione SOLIBAM si è diffusa tra gli agricoltori a partire dal 2014. Oltre alle attività legate al progetto LIVESEED, tra il 2019 e il 2020, selezioni partecipative sulla stessa popolazione sono state fatte in Lazio dalla Cooperativa Aria di Roma in cooperazione con ARSIAL e in Sardegna nell’azienda Su Niu De S’Achilli.
La ditta sementiera ISI Sementi, in cooperazione col CREA-OF, ha sviluppato una popolazione di pomodoro MAGIC a partire da 8 linee moderne di pomodoro da mensa selezionate per le resistenze alle malattie fungine, batteriche e virali e agli stress abiotici. Nella stazione sperimentale biologica del CREA di Monsampolo del Tronto, i ricercatori hanno svolto valutazioni fenotipiche e genotipiche per individuare marcatori molecolari per la selezione del pomodoro in biologico. La popolazione è coltivata anche in tre aziende biologiche in tre regioni diverse (Padova, Fermo e Matera) dove si sono svolte giornate di campo con selezione partecipativa da parte degli agricoltori.
Nel 2016 l’associazione bolognese Campi Aperti ha costituito una popolazione di pomodoro da salsa partendo da 9 ibridi e 14 varietà a impollinazione aperta e dal 2017 ha messo la semente a disposizione delle aziende della propria rete.

Il primo anno, in 5 aziende, vengono coltivate 400 piante rispettando le pratiche agronomiche e colturali di ciascuna azienda. Nell’estate, poco prima della raccolta, si svolgono le giornate di valutazione: ogni partecipante assegna un punteggio da 1 (per niente soddisfacente) a 4 (molto soddisfacente) a ognuna delle 400 piante in campo.

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Silvano e Peppino Di Leo allestiscono il campo sperimentale di pomodoro,
progetto LIVESEED, Castronuovo di Sant’Andrea, maggio 2019,
foto M. Petitti/RSR

Al momento della raccolta, in ogni azienda, si prende una bacca per ognuna delle 400 piante per mantenere la popolazione completa, ma anche una bacca dalle 20 piante che hanno ricevuto il maggior gradimento e il più ampio consenso nelle giornate in campo così da ottenere una sub-popolazione costituita unicamente dalle scelte degli agricoltori. Mescolando i semi di tutte e 400 le piante si ottiene quindi la popolazione Selezione Naturale 2018 per ciascuna azienda. Mescolando in parti uguali i semi delle migliori 20 piante per ogni località si ottiene la popolazione Selezione Agricoltori 2018 per ciascuna azienda.

Nel 2019 vengono riseminate 400 piante per ciascuna delle 2 popolazioni, nell’estate si ripete la selezione partecipativa cosicché la raccolta si effettua come l’anno precedente. Si ottengono le popolazioni Selezione Agricoltori 2019 e Selezione Naturale 2019 per ciascuna azienda.

PROSPETTIVE PER MODELLI DI MIGLIORAMENTO GENETICO PARTECIPATIVO-EVOLUTIVO
BASATI SULLE POPOLAZIONI E SUI TERRITORI
Il lavoro svolto da Rete Semi Rurali e da altre organizzazioni italiane e europee sulla ricerca e diffusione delle popolazioni evolutive in Europa nell’arco degli ultimi dieci anni, oltre a raccogliere l’interesse di agricoltori, tecnici e ricercatori, ha contribuito a creare aperture nella regolamentazione sementiera comunitaria. I 5 anni di attività all’interno dell’esperimento temporaneo della Commissione europea sulla commercializzazione di sementi di popolazioni di cereali (2014/150/EU) ha portato alla definizione del Materiale Eterogeneo Biologico, una nuova categoria di sementi, all’interno del nuovo regolamento europeo per l’agricoltura biologica (2018/848/EU). Nel 2022, quando entrerà in vigore, le procedure semplificate per la registrazione e certificazione di semente di popolazioni, senza restrizioni di specie, consentiranno alle ditte sementiere e alle aziende agricole con licenza sementiera in deroga di commercializzarne la semente. Si aprono pertanto nuove e interessanti opportunità per la creazione di sistemi sementieri decentralizzati a misura di agricoltura biologica, con il vantaggio di poter sfruttare le capacità di adattamento specifico e ai cambiamenti climatici delle popolazioni.

Nel 2020, ultimo anno di progetto, in ciascuna azienda si confrontano le popolazioni ottenute gli anni precedenti per valutare due aspetti: l’adattamento di una popolazione all’ambiente in cui viene coltivata e la differenziazione della popolazione selezionata rispetto a quella naturale e adattata. Per poter osservare queste differenze, oltre alle popolazioni, vengono coltivate 4 varietà locali scelte dagli agricoltori e due ibridi moderni come controlli (uno scelto dagli agricoltori e uno fornito da ISI Sementi) per un totale di 28 parcelle (14 entrate con due repliche, 20 piante per parcella). Anche l’ultimo anno, si organizzano le giornate di campo per la valutazione partecipativa per i seguenti caratteri: resistenza alle malattie, vigore delle piante, produttività, livello di uniformità e giudizio finale complessivo. Alla raccolta, gli agricoltori hanno annotato peso e numero di bacche fino al terzo palco per tutte le piante. I dati sono ancora in fase di elaborazione ma è già possibile trarre un bilancio molto positivo sulla partecipazione da parte delle comunità locali nel corso di questi tre anni. Oltre 200 agricoltori, ricercatori e cittadini hanno partecipato alle giornate di campo e alle selezioni. Grazie a loro abbiamo ottenuto delle popolazioni che possono essere liberamente coltivate da chi ne farà richiesta.

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Giornata di valutazione partecipativa in campo con gli agricoltori, progetto LIVESEED, Montagano (CB), agosto 2020,# foto M. Petitti/RSR