Seminario – Legumi e cereali antichi in Basilicata: semi del futuro, il futuro dei semi, Genzano di Lucania – PZ

ISPARS – Via delle colonie 49 – Genzano di Lucania – PZNIntroduzioneNNTre quarti della alimentazione mondiale dipendono da appena 12 specie vegetali. Tre di queste: mais, riso e grano, forniscono il 60% delle calorie che ci sono necessarie. Ma non stiamo parlando delle migliaia di varietà di riso selezionate dagli agricoltori in India nel corso dei secoli, e neppure delle migliaia di varietà di mais esistenti in Messico al 1930 per l’80% perdute ad oggi e nemmeno delle 10.000 varietà di grano che si coltivava in Cina nel 1949 divenute appena 1.000 nel 1970. Ma parliamo di pochissimi ibridi selezionati e venduti agli agricoltori da una manciata di multinazionali in nome di una omogeneizzazione del cibo. Secondo la FAO il 75% delle colture agrarie presenti a inizio ‘900 è ormai irrimediabilmente perso. All’inizio del secolo nel mondo si contavano oltre 7000 varietà di mele, l’86% è scomparso e ora quattro sole varietà occupano gli scaffali dei supermercati, mentre delle 2500 varietà di pere che si coltivavano un tempo, soltanto due si dividono il 96% del mercato. Negli Stati Uniti la perdita di biodiversità sfiora il 95%.NIl sapere e la esperienza dei contadini Lucani ha, nel corso dei secoli, selezionato varietà che ben si sono adattate all’ambiente pedoclimatico di questa Regione. Esse non necessitano di input chimici e rappresentano l’espressione della diversità culturale ed ecologica del nostro territorio che, a sua volta, ha dato origine a una grande varietà gastronomica. Una diversità che si articola in forme, sapori, profumi, colori, ricette, preparazioni, rituali. Una ricchezza fondamentale per salvaguardare l’ambiente e la cultura delle comunità, ma anche per garantire una dieta varia, piacevole e salutare.NParliamoneMichele Monetta