I sistemi sementieri

 

Le sementi giocano un ruolo fondamentale nei sistemi agricoli ed alimentari, influenzandone profondamente la sostenibilità, la resilienza e la produttività. L’insieme dei meccanismi tramite i quali le sementi sono prodotte, moltiplicate, distribuite e scambiate o commercializzate e gli attori coinvolti in ognuna di queste operazioni, costituisce quello che definiamo un “sistema sementiero”.

Per la natura dei soggetti che vi partecipano e dei tipi di risorse che vi circolano, si tendono a riconoscere due tipi di sistemi sementieri

a) i sistemi formali o convenzionali;
b) i sistemi locali, informali o tradizionali;

Questi sono il risultato di due modelli di sviluppo agricolo divergenti: il modello industriale e quello tradizionale. Nel primo caso tutti i fattori della produzione, tra cui i semi, sono prodotti esternamente all’azienda, grazie a una serie di passaggi separati nel tempo e nello spazio e gestiti da soggetti diversi di solito di natura tecnico-commerciale. Solo alla fine di questo processo, i semi sono pronti per essere rivenduti all’agricoltore, che finisce per essere considerato un mero utilizzatore finale. Nel secondo caso invece, i fattori di produzione sono interni all’azienda stessa ed è l’agricoltore che si occupa delle varie fasi, realizzando un processo ciclico piuttosto che lineare e in stretta relazione con la produzione agricola. Qui, l’agricoltore partecipa attivamente alla produzione e alla diffusione delle sementi e all’innovazione varietale. Ovviamente esiste una variabilità di situazioni intermedie a seconda delle specie e di contesti socio-economici. Anche le varietà che circolano nei due sistemi tendono ad essere diverse: varietà ad adattamento locale ed a maggior grado di diversità nei sistemi informali, varietà prodotte dal miglioramento genetico convenzionale e geneticamente uniformi nei sistemi formali.

Politiche e norme in diversi settori hanno un impatto sui sistemi sementieri. Le teorie dello sviluppo agricolo, e le conseguenti legislazioni sementiere, dal 1960 a oggi, più o meno in tutto il mondo, hanno promosso il modello lineare dei sistemi sementieri convenzionali, considerando gli agricoltori come semplici acquirenti di semi e progressivamente separando l’attività agricola da quella di innovazione varietale e sementiera. Le politiche agricole successive e le normative sulla proprietà intellettuale hanno ulteriormente favorito l’espansione dei sistemi formali, relegando quelli informali ai margini della legge. Questa evoluzione ha compromesso il mantenimento e la creazione della diversità agricola a detrimento soprattutto di modelli agricoli sostenibili (biologici, biodinamici, rigenerativi) che non trovano ad oggi sul mercato varietà capaci di rispondere alle loro esigenze di adattamento locale, stabilità e qualità.

Prosegui la lettura sotto, troverai informazioni e approfondimenti sulle politiche e le norme che influenzano e danno forma ai sistemi sementieri.

Questa area è stata sviluppata grazie alle attività del progetto "Good food Good seeds (GfGs) ", realizzate tra il 2023 e il 2024, con il sostegno della Fondazione Cariplo. Le pagine raccolgono e commentano i documenti più significativi del processo legislativo di riforma del sistema sementiero in corso a livello EU e si devono intendere in aggiornamento. Inoltre i commenti ricadano sulla sola responsabilità della RSR e non coinvolgono i finanziatori