Casa dei Semi della Sardegna

Casa dei Semi della Sardegna

di Francesca Solys

La Casa dei Semi della Sardegna è una rete informale, autogestita e autofinanziata, connessa con un gran numero di associazioni, comitati e rete informali che si occupano della salvaguardia della biodiversità, sia in Sardegna che a livello nazionale. Il progetto risponde ad un bisogno comune, emerso durante un’assemblea di Genuino Clandestino Sardegna che, nel 2016, raccolse anni di riflessioni e di idee; da allora, come gruppo aperto e orizzontale in costante evoluzione, ci siamo incontrati regolarmente per perseguire i nostri obiettivi tramite pratiche di partecipazione diretta, autogestita e orizzontale . Alcuni di essi sono :

  • Intraprendere un percorso di autodeterminazione alimentare promuovendo pratiche agroecologiche e che prescindano da dinamiche basate unicamente sul profitto.
  • Riportare l’agricoltura ad un ruolo di primo piano con la consapevolezza che “Mangiare è un atto agricolo”.
  • Restituire agli agricoltori le conoscenze necessarie a riprodurre , selezionare e la conservare le varietà locali di semi.
  • Sperimentare forme di socialità alternative ed orizzontali, dare vita a pratiche che restituiscano autonomia agli individui, ai popoli e ai territori.
  • Contrastare l’erosione della biodiversità dffondendo la pratica dello scambio di semi autoprodotti così che la selezione genetica delle varietà coltivate torni ad essere partecipativa anziché essere imposta da multinazionali distanti dalle nostre esigenze. Le popolazioni evolutive possono essere considerate una banca del germoplasma vivente e in continua evoluzione nelle nostre mani !
  • Superare l’assurda pretesa dell’uniformità perché crediamo che la varietà è essenziale per la vita ed è la vita stessa a dimostrarcelo!

Per realizzarli organizziamo incontri di auto-formazione durante i quali condividere i saperi già presenti nel gruppo, e di formazione , con l’ausilio di espert* per diffondere le conoscenze e le tecniche necessarie a riconoscere, selezionare, riprodurre e conservare le sementi.

Ogni anno festeggiamo l’approssimarsi della Primavera e della stagione orticola, creando l’occasione di ri-condividere i semi che insieme abbiamo messo in circolo, scambiare piante, marze, talee e conoscenza, barattare/vendere/donare autoproduzioni.

Durante il resto dell’anno cerchiamo, ognuno nel proprio territorio, di diffondere informazioni utili e sementi. Semplici regole come quelle che seguono sono disponibili anche sul nostro blog casadeisemi.noblogs.org:

Se hai dei semi o conosci persone che ne hanno è importante che siano stati coltivati ed osservati per almeno tre anni: in questo modo possiamo scambiare principalmente semi di varietà abbastanza stabili e di cui conosciamo le caratteristiche.

Quando doni i semi ti chiediamo di lasciare un tuo contatto e di compilare una scheda descrittiva, così possiamo annotare le suddette caratteristiche, archiviarle e dare informazioni a chi chiederà quei semi.

La quantità di semi donata dovrebbe essere tale da consentire la loro diffusione senza una esagerata dispersione.

Se invece hai una piccola quantità di semi che consideri interessanti dobbiamo trovare qualcun* che si occupi di moltiplicarli e successivamente donarli.

Se vuoi ricevere semi dalla Casa dei Semi ti chiediamo di lasciare un tuo contatto e di impegnarti attivamente nella loro coltivazione, moltiplicazione e diffusione.

Oltre ai semi riceverai una scheda descrittiva, che ti permetterà di conoscere le caratteristiche delle generazioni precedenti, ed una scheda di restituzione, in cui annotare ciò che osservi nel nuovo ciclo vitale.

Una volta riprodotti i semi sei invitat* a restituire alla Casa dei Semi una quantità maggiore rispetto a quella ricevuta, per esempio il 30% in più.
Inoltre ricordati di consegnare la scheda di restituzione, così che ciò che hai osservato durante la coltivazione diventi fruibile da tutt*.

Queste linee guida sono generali ed indicative.
La loro ragion d’essere è quella di non accumulare semi su uno scaffale, perché il loro posto è sotto terra!
Se ritieni di avere un motivo valido per non rispettarle ci affidiamo alla tua coscienza!
Per noi l’importante è che i semi autoprodotti si diffondano liberamente e vengano coltivati nel rispetto dell’ecosistema.

Queste semplici ma importantissime regole, insieme a tanti materiali scientifici e divulgativi sono state condivise con centinaia di persone di ogni età e provenienza in questi anni. Moltissimi semi sono stati donati e moltissimi diversi sono arrivati nella nostra rete.

Siamo dislocat* in tutto il territorio sardo, perciò fino a dicembre 2020 abbiamo scelto come sede il piccolo paese di Domusnovas Canales, a centro Sardegna, perché facilmente raggiungibile e perché rappresentativo di tutti i piccoli centri rurali che stanno scomparendo, con l’intenzione di creare ed animare anche un punto di scambio e mutuo aiuto fra tutte le persone che ritengono importante questa resilienza al sistema dominante. Dal 2021, considerando le limitazioni , reali e non, agli spostamenti, dovute all’emergenza covid, abbiamo deciso di modificare il nostro nome e di diventare “rete dei semi della Sardegna”. Continueremo a perseguire i nostri obiettivi anche a distanza e se necessario ci serviremo degli strumenti digitali necessari alla formazione e alla comunicazione.

Intanto ci teniamo in contatto costante tramite una mailing-list e un gruppo WhatsApp.

Il prossimo evento organizzato dalla Rete dei semi della Sardegna sarà il 28/02/2021 e vedrà il nostro debutto nel mondo digitale: infatti, non potendo prevedere con certezza la possibilità di incontrarci fisicamente, abbiamo optato per una giornata di incontri digitali per la condivisione di esperienze e la formazione su tematiche a noi care. Nel nostro blog potete trovare tutti i dettagli casadeisemi.noblog.org/rc/. All’incontro saranno presenti numerosi esperti del settore, tra cui Alice Pasin, Stefania Grando, Alessandro Montelli, Eva Polare, Riccardo Bocci. L’intero evento è dedicato alle persone appassionate al tema dei semi che vogliono scambiare conoscenze riguardo due temi principali:

  • conservare e migliorare la genetica dei propri semi con metodi partecipativi
  • fare rete per scambiare semi, piante aiuto ed informazioni

La missione è fare questo in maniera autogestita, diffusa e decentralizzata, senza profitto ma con equità, combinando la razionalità con l’empatia così come l’affidabilità con il divertimento.

casadeisemi.noblogs.org

Presentazione in Sardegna del documentario “La chiave rubata della Città del Grano”

La Sardegna sarà teatro questa settimana della proiezione del Documentario “La chiave rubata della città del grano”. Il programma prevede le seguenti tappe
25 -mattina- Montresta, scuola agraria
25 -sera- Seneghe incontro senza proiezione
26 – mattina- Guspini – l’evento si terrà al Teatro Murgia con le scuole
27- sera- Bosa – Casa del popolo
28 -sera- Cagliari -18:00 in viale colombo 2 a Cagliari presso la sala di “Sapori di Sardegna”
A Cagliari la proiezione del documentario “La chiave rubata della città del grano” sarà accompagnata dalla testimonianza del protagonista del documentario Giuseppe Li Rosi, interverranno inoltre
Oscar Romero sul commercio equo con particolare attenzione sulla conservazione di alcune specie, un rappresentante di Slow Food e un agricoltore di prodotti biologici che presenterà la sua esperienza