Comunicato Caicocci Bene Comune

Alla campagna TerraBeneComune

Alle compagne e i compagni che ci hanno sostenuto

A quant@ hanno attraversato il percorso

Alla rete nazionale Genuino Clandestino

 

Circa due anni fa nasceva intorno ai casali e alle terre di Caicocci (Pg) un movimento contro la privatizzazione di tali beni demaniali, rivendicandone un uso sociale che portasse benefici al territorio, una gestione partecipata ed orizzontale, e la creazione di una comunità che lì vivesse custodendo il bene comune e aprendo il posto alla comunità attraverso progetti individuali e collettivi

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Lettera aperta ai Senatori contro l’alienazionne delle proprietà agricole pubbliche

La manistazioe indetta contro il decreto legge che dispone la vendita del patrimono di terre di proprietà pubblica a uso agricolo ha inviato una lettera aperta ai Senatori della Repubblica. La lettera richiede la riformulazione della proposta di legge verso la locazione per il loro utilizzo agricolo.

Lettera aperta ai Senatori 10a Commissione – Senato della Repubblica con oggetto: ART.66 DEL DDL DI CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO 24 GENNAIO 2012, N.1

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AIAB – Non si cresce svendendo le terre comuni

Cresci Italia, questo il nome che accompagna il decreto-legge del 24 gennaio 2012 n.1 con il quale il Governo Monti intende rilanciare lo sviluppo e la crescita economica del nostro Paese. Un decreto legge, ora in conversione, che è all’esame del Senato dove sarà votato in Commissione Industria il prossimo 9 febbraio e che include diverse provvedimenti che investiranno il settore agroalimentare: relazioni di mercato, contratti di filiera, accesso al credito e la dismissione dei terreni demaniali. E’ proprio questo ultimo provvedimento che ci preoccupa. Il decreto prevede l’alienazione in misura stabile dei terreni agricoli demaniali che, tradotto in soldoni, significa la dismissione totale di un patrimonio comune importante come il suolo agricolo nazionale.

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Un Paese che vende le terre agricole pubbliche rinuncia definitivamente alla propria sovranità alimentare

Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre.
Si concepisce la Terra solo in termini di possesso, come bene escludente, oggetto di diritti di proprietà. In nome della proprietà la terra continua a essere violentata: dal folle processo di urbanizzazione senza regole se non quelle della rendita e del profitto.
Forse non tutti sanno che l’art.7 della legge del 12 novembre 2011 programma in tempi rapidi l’alienazione (vendita) dei terreni agricoli demaniali.

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