DIVERSILIENCE

DIVERSILIENCE

Il progetto di ricerca europeo Core-Organic DIVERSILIENCE è iniziato a novembre 2021 e mira a diversificare le produzioni biologiche per incrementarne la resilienza, in particolare tramite l’utilizzo di popolazioni evolutive e consociazioni. Le attività di questo progetto di si svolgeranno in Norvegia, Finlandia, Danimarca, Romania, Bulgaria, Slovenia e Italia. In Italia, Rete Semi Rurali in collaborazione con il CREA-ZA di Lodi, AGRIS Sardegna, Arcoiris Sementi e la Cooperativa San Nicolò Gerrei, seguirà l’adattamento specifico e la selezione partecipativa di una popolazione di lupino bianco dolce in Sardegna. Un lavoro simile col lupino bianco è in corso in Sicilia, mentre in Lombardia, verranno svolte valutazioni partecipative di collezioni di soia e fagiolo dall’occhio in prospettiva di sviluppare consociazioni con cereali macrotermi per la produzione di granella e foraggio.

Durata: 36 mesi (2021-2024)

DIVERSILIENCE

DIVERSILIENCE

core organic

core organic

DYNAVERSITY

DYNAVERSITY

Logo Dynaversity

Il progetto Dynaversity, portando avanti quanto venuto alla luce nei precedenti progetti DIVERSIFOOD e CERERE, si è focalizzato sulla comprensione delle varie dimensioni della conservazione in situ per facilitarne la comunicazione e diffusione. 

La perdita della diversità nella filiera agroalimentare, ed in particolare l’erosione genetica delle piante edibili è  stata una delle conseguenze dell’agricoltura moderna che acquisisce particolare significato nel contesto del cambio climatico, in quanto riduce la capacità’ dei raccolti di adattarsi alle condizioni che mutano. 

Le strategie di conservazione della diversità si sono concentrate per lungo tempo sulla cosiddetta conservazione ex-situ (le banche del seme), ma questa modalità di conservazione ha lo svantaggio di porre limiti alla quantità di materiale conservato. Inoltre, il materiale archiviato nelle banche del seme è, per così dire, fermo nel tempo, poiché non continua ad adattarsi anno dopo anno alle condizioni che cambiano nei campi.

Per sottolineare l’importanza della conservazione on-farm, nelle aziende agricole, DYNAVERSITY ha facilitato l’integrazione della conoscenza pratica e scientifica già esistente, e attraverso l’analisi delle comunità coinvolte nella conservazione della biodiversità agricola, il progetto ha avuto l’obiettivo di identificare modalità di organizzazione e gestione efficienti per la reintroduzione della biodiversità nella filiera alimentare.

All’interno del progetto, Rete Semi Rurali si è occupata di rendere visibili le pratiche adottate per migliorare il seme on-farm, e favorirne la circolazione nella comunità, producendo evidenza per influenzare le strategie della gestione dei sistemi sementieri nella direzione della reintroduzione della biodiversità nella filiera alimentare.

Il progetto sta per concludersi, e i casi di studio e altra documentazione si possono già trovare sul sito. In particolare, questo progetto ha prodotto una serie di 10 brevi video illustrativi sulla biodiversità nella filiera alimentare, sulle varie leggi e regolamentazioni che favoriscono e/o ostacolano l’agrobiodiversità, e come anche i consumatori possono attivarsi per preservarla.

Sito: http://www.dynaversity.eu/

Durata: 2017-2021

FARM SEED OPPORTUNITIES

FARM SEED OPPORTUNITIES

Progetto precursore nella valutazione della diversità dei sistemi sementieri in Europa, FSO ha inventariato le pratiche esistenti e le aspettative degli agricoltori al fine di produrre evidenza per sviluppare la legislazione europea.

Raccomandazioni dal progetto furono:

  • La necessità di trovare un bilancio positivo nelle strategie regionali sulla convivenza di sistemi sementieri formali e informali per la conservazione delle risorse genetiche in situ
  • La protezione della conoscenza tradizionale e dei diritti degli agricoltori come prerequisito alla conservazione di varietà locali e  reintroduzione di specie meno sfruttate in agricoltura.
  • La ricerca partecipativacome un modo per fornire agli agricoltori l’opportunità di attivarsi direttamente per beneficiare di un maggiore numero di risorse non monetarie
  • L’ulteriore sviluppo di ricerca sull’impatto degli strumenti di mercato dell’agrobiodiversità

I documenti del progetto, incluso un booklet (anche in italiano), che descrive le problematiche relative dell’agrobiodiversità e la ricerca partecipativa, si trovano sul sito.

Sito: http://www.farmseed.eu/

Durata : 2007-2009

SOLIBAM

SOLIBAM

 

Tra i primi progetti europei ad occuparsi di agrobiodiversità, SOLIBAM si propose di sviluppare approcci di miglioramento genetico e relative pratiche di gestione, specificatamente volte all’agricoltura biologica e a basso input, per quanto riguarda qualità, stabilità e sostenibilita dei raccolti.

Sebbene la Rete Semi Rurali, ancora agli albori, non abbia partecipato al progetto direttamente, le conoscenze acquisite attraverso il progetto (incluso da membri dello staff che presero parte in altra capacità) hanno contribuito a mettere le basi della strategia e futura attività a livello internazionale della Rete.

Tra queste conoscenze, di particolare importanza furono l’identificazione dei raccolti prediletti dagli agricoltori a basso impatto, e di quelle caratteristiche ritenute essenziali per il miglioramento genetico dagli stessi.

SOLIBAM si è basato su un concetto di innovazione con alla base i concetti di resilienza, sostenibilità e diversità; il progetto si è pertanto servito di ricerca partecipativa per studiare la robustezza e stabilità dei raccolti dove la diversità era al centro delle risorse genetiche (ad esempio in processi evolutivi) e delle pratiche (come la consociazione dei raccolti).

La documentazione relativa al progetto e le innovazioni risultato della ricerca partecipativa, (tra cui il manuale tecnico sulla ricerca partecipativa stessa di S. Ceccarelli), sono disponibili sul sito web.

Sito: http://www.solibam.eu/

Durata : 2010-2014

CAPSELLA

CAPSELLA

L’agricoltura industriale sta promuovendo una nuova fase basata sull’idea che l’uso di tecnologie e dati permette di incrementare l’efficienza della produzione agricola, migliorando l’uso delle risorse. Le politiche di innovazione a livello europeo e globale promuovono l’applicazione di un approccio high-tech al settore agricolo. Gran parte degli strumenti tecnologici sviluppati per l’agricoltura sono diretti a grandi aziende industriali che possono investire su queste tecnologie.

Ma anche l’approccio agroecologico ha bisogno di una grande conoscenza delle condizioni locali, dall’interazione con il clima alla qualità del suolo, alla scelta varietale. E’ possibile dunque sviluppare degli strumenti tecnologici che siano alternativi all’approccio industriale e che possano essere utili dalle comunità che usano e conservano l’agrobiodiversità?

app capsella

Il progetto CAPSELLA ha coinvolto esperti del settore informatico, agronomi, gruppi di agricoltori e reti sementiere per sviluppare soluzioni tecnologiche innovative per l’agrobiodiversità, con l’obiettivo di capire come l’uso di dati possa aiutare le comunità a innovare attraverso l’uso di applicazioni e strumenti che rispondano alle loro necessità e visioni. 

Il progetto ha lavorato con attività pilota, di cui la Rete Semi Rurali ha coordinato quella legata alla creazione di una app per facilitare la gestione dei dati raccolti nei campi sperimentali del miglioramento genetico partecipativo, riducendo il livello di errore di dati raccolti in diverse aziende da diverse persone.

Per la Rete Semi Rurali, il progetto Capsella ha rappresentato un’occasione per riflettere sul tema della digitalizzazione in agricoltura e su come questo possa essere sviluppato con un approccio partecipativo ed un modello di innovazione interattivo.

Sito: www.capsella.eu

Durata: 2016-2018