Il Mandillo dei semi XIX edizione
Torna anche quest’anno la festa del libero scambio di sementi autoprodotte e lieviti di casa organizzata dal Consorzio della Quarantina.NNMandillo dei semi 2020 – edizione XIX si svolgerà all’interno del chiostro del Santuario di Nostra Signora di Montebruno (GE) e… quest’anno si cambia.NAll’inizio – venti anni fa – i semi si portavano liberamente, non avevano neppure un nome qualche volta: chi li portava in un foglio di carta, chi in un fazzoletto, chi in tasca. Poi, piano piano, sempre più di frequente i semi sono stati imbustati, nominati, etichettati, e anche questa è stata una cosa buona e necessaria. Ma oggi rifletto sul fatto che tanti ortolani, contadini, amatori, cultori della terra, di fronte a tanto ordine, precisione, gusto per la schedatura, potrebbero sentirsi scoraggiati a tirare fuori quello che hanno in tasca. Mi sono accorto che in alcuni casi prevale la vergogna di non essere esteticamente belli per lo scambio. E se davvero è così, allora dico che non va bene, che il Mandillo deve tornare a essere anche uno spazio contadino e popolare, uno spazio dove chiunque – chi i nomi li sa e chi non li sa, chi insacchetta ordinatamente e chi tiene i semi come li tiene – si possa sentire a casa, a suo agio.NAllora cambiamo un po’ le regole, quest’anno, e assicuriamo uno spazio uguale per tutti; un tavolo: tanto per l’ortolano che ha con sé pochi semi e magari anonimi, quanto per l’organizzazione che ne ha moltissimi e magari bene etichettati. Si comincia così: tutti con lo stesso tavolo. Poi… se alle 11 resteranno tavolini liberi, vorrà dire che li prenderà chi ne avrà più bisogno”.NQuest’anno non ci saranno presentazioni, esibizioni, palchi per nessuno. Ci sarà spazio e sopratutto tempo solo per lo scambio.NQuello che non cambia e non deve cambiare sono i principi che regolano lo scambio semi:NAutoproduzione – I semi sono stati prodotti da chi li scambia, oppure dalla comunità nella quale chi li scambia vive o lavora, e senza l’uso di prodotti chimici di sintesi.NReciprocità – Lo scambio si svolge nella reciprocità e senza denaro.NModiche quantità – La quantità scambiata è limitata a quanto basta perché ciascuno, nel proprio luogo, possa riprodurre e moltiplicare da sé i semi ricevuti.NInformazioni – La ricchezza della varietà in agricoltura non è fatta solo di semi, ma anche di esperienze e conoscenze: per questo motivo i semi si scambiano insieme con le notizie che, per quanto se ne possa sapere, raccontano la loro origine, il luogo dove sono stati riprodotti, chi li ha conservati e li tramanda, le informazioni per coltivare bene le piante alle quali danno vita.NPubblico dominio – I semi scambiati non sono proprietà privata di nessuno, non sono gravati da brevetti, ne è titolare (in forma non esclusiva) chi li riproduce e li coltiva, il loro scambio non è un atto di commercio ma l’espressione di un diritto originario del quale sono titolari gli stessi coltivatori e le loro comunità.NSanità – Non si scambiano semi evidentemente difettosi, malconservati, ottenuti da piante che si sanno o si presumono malate o degenerate.NNUna locandina comune per gli incontri di scambio sementi